SABATO 26/09/2009
Tutto inizia da qui, da Aosta. Giornata non bellissima con umidità alle stelle e cielo grigio in tenue miglioramento. Il programma prevede una lauta mangiata accompagnata da un buon vinello per un considerevole apporto calorico in vista dell'escursione.
Io e il buon Fabri (il resto della truppa si è dato per disperso...) ci incamminiamo così per le vie del centro di Aosta (molto bello) fino a quando l'occhio non cade su un particolare leggerissimamente inquietante!!!!
Dopo aver incamerato quelle cinquemila calorie cadauno, alziamo i tacchi e ci dirigiamo con fare sicuro in Valsavarenche e precisamente in località Pravieux dove ad attenderci c'è un grande parcheggio con una gigantesca scritta: "RIFUGIO CHABOD"! Si, dovremmo esserci... :D
Ci si veste di tutto punto, l'aria è frizzante ma salire per 950 metri di dislivello positivo non dovrebbe essere proprio una passeggiata e quindi meglio non abbondare con pile, maglioni, guanti e roba varia...meglio vestirsi da comune mortale...jeans, canottiera interna, polo a maniche corte e giubbotto aderente con collo alto...ah ah che roba!! Gli esperti (ed amanti) di escursionismo si staranno strappando i capelli! Scusate...hi hi!
Allacciato saldamente anche lo zaino (con macchina fotografica extra sul davanti) si scatta la foto di rito prima della partenza! Si si...ridi ridi che non sai cosa ti aspetta!
La situazione alla partenza come potete vedere è questa: nuvole basse a creare l'effetto nebbia e il congelamento, nuvole alte per farti piovere in testa e...vacche all'orizzonte. Possiamo andare. Anzi no...prima di partire mi tocca prestare uno dei due bastoni a quella testa del mio amico "nordico" che aveva amaramente sottovalutato l'impresa!
Il buon Fabri, in versione caballero guida la cordata. La pendenza è importante. Una serie di tornanti secchi a gradinata ci fanno guadagnare velocemente altitudine. Il paesaggio è sublime...dai 1900m sino ai 2300m circa il bosco ci avvolge nel suo silenzio e nei suoi colori. Siamo noi più che altro a non c'entrare nulla con tutto questo! Si scherza, si ride, si parla di tutto e di più...lentamente ma con passo deciso i nostri eroi avanzano verso il rifugio!
Il primo vero pitstop lo effettuiamo a 2150m (350D+), su uno spiazzo con panche di legno e belvedere al momento assente vista la presenza delle nuvole basse citate qualche riga più sopra. La foto ci sta tutta comunque...
Il primo vero pitstop lo effettuiamo a 2150m (350D+), su uno spiazzo con panche di legno e belvedere al momento assente vista la presenza delle nuvole basse citate qualche riga più sopra. La foto ci sta tutta comunque...
Eh eh potevo forse lasciare a casa il gps in una situazione come questa???? Ma scherziamo?? Ed è tanto che non ho portato la fascia cardiaca...proseguiamo!
Un'altra cinquantina di metri ed arriviamo ad un gruppo di casolari (località Lavassey) apparentemente abbandonati ma più probabilmente luoghi di supporto per la forestale o altro.
Sui 2200m l'euforia lascia il posto alla stanchezza...l'aria diversa si inizia a sentire ed a percepire in maniera evidente. Il passo è più costoso e la testa più pesante del solito. Tutto nella norma comunque ed impavidamente si prosegue passo dopo passo! Quello che colpisce di più in queste situazioni è la differente percezione che si ha delle cose...dalle piante, ai rumori improvvisi, agli odori penetranti.
Tutti i sensi sembrano potenziati...sei più vigile ma sei anche più sereno...poi ad un tratto senti qualcosa nell'aria...difficile da spiegare, è una sensazione particolare...giri lo sguardo e...ti si gela il sangue nelle vene, trattieni il respiro e con gli occhi fissi i suoi che probabilmente ti stanno fissando da ben più tempo di quanto tu non possa mai immaginare.
Vedere dal vivo quello che ho sempre e solo visto in una scatola di plastica e circuiti chiamata tv non ha davvero prezzo! Un bellissimo cerbiatto camoscio ci guarda, curioso o forse spaventato. Un po' come lo eravamo anche noi...non per questo mi sono lasciato sfuggire l'occasione di immortalarlo con la mia Canon. Quatti quatti, zitti zitti, abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile...la ricompensa è uno scatto fantastico!
Col cuore arricchito da queste grandi emozioni proseguiamo. Il bosco comincia a diradarsi, la vegetazione si adatta ad un clima più rigido e più povero di ossigeno. D'altronde siamo quasi a 2500m con ben 2 ore e 20 di cammino alle spalle e solo 3,330 Km percorsi!!
Di qui in poi proseguiamo a testa bassa...il ritmo tenuto fino ad ora è stato giustamente davvero basso, un po' per adattarci ma soprattutto per gustarci tutto quello che questi posti hanno da offrire. Il problema principale è però che siamo partiti in tarda mattinata e non sappiamo benissimo quanto manchi ancora alla meta. Il tempo poi non è dalla nostra parte. Col calar del sole aumenta l'umidità e le nuvole ci avvolgono in un abbraccio terrificante!
I primi dubbi sull'aver sbagliato percorso cominciano a prendere posto nei nostri discorsi:
io: "strano però...siamo a 2700 metri e non c'è traccia del rifugio!"
fabri: "sicuro che è questa la strada?? Il sentiero è poco 'sentiero'!"
io: "se abbiamo sbagliato siamo fregati...massimo 40 minuti ancora e poi sarà notte.."
Mentre noi discutevamo sul nostro futuro prossimo, la natura ci stava servendo su un piatto d'argento un'altra puntata live di Superquark! Dei bellissimi stambecchi ci osservavano e con una grazia indescrivibile saltellavano da una pietra all'altra neanche fossero fatti di aria...al confronto, noi umani, sgraziati nei nostri movimenti e goffi ad ogni passo in cerca di guadagnare metri contro la gravità..
Ma guardate quanto eravamo vicini...10 metri non di più. Noi rispettavamo loro e loro facevano lo stesso con noi...coesistenza perfetta! Quando raggiungo la posizione che il mio amico ha in foto, lo stambecco è ancora lì a fissarci. Ci controlla a quanto pare...non si sa mai!
Ne approfitto per fare un altro splendido scatto...peccato per la luminosità bassa che mi ha costretto ad usare una ISO più elevata (foto più sgranata). Per non parlare poi della mano ferma che non ho avuto...
In quel paesaggio spettrale (un 150 metri di visibilità) cercavamo ancora il nostro rifugio...dovevamo esserci eppure nulla faceva presagire ad un lieto fine. Non vedevamo più i segni del sentiero da un pezzo, l'unica cosa da fare era camminare e camminare. Tornare indietro non avrebbe avuto alcun senso.
Poi...una LUCE...IN ALTO! E' un antenna! Ed a fianco sembra esserci una struttura...cavolo è proprio sopra di noi! Saranno un 20 metri sulla nostra testa!
Riprendiamo coraggio e seguiamo il simil-sentiero che però conduce proprio in quella direzione...si, finalmente ci siamo, ecco la nostra meta! Ecco il rifugio Chabod! Siamo a quota 2750 metri!
Ma la giornata non finisce quì. Appena entrati la signora ci indica il piano inferiore per spogliarci e ci invita a mangiare in sala dove tutti stanno già cenando da almeno 10 minuti. Poi sbotta: "Tu sei Paolo vero? Mi stavo preoccupando...non vi vedevo arrivare!". Eh eh no comment...
Scese le scale entriamo in una stanza che ho immediatamente definito la Santa Barbara dell'alpinismo!
Ah ah che roba! Piccozze, corde, scarponi da scalata, bastoni professionali e chi più ne ha più ne metta!! Noi stavamo con in jeans ed i bastoni decathlon...che vergogna!!!
Messe le pantofole (si usa così, giustamente, sennò si insozza tutto il rifugio) siamo andati a magnare: pasta col sugo, carne con purè, dessert, vino e acqua...niente di eccezionale ma ci è sembrata la migliore cena fatta da tempo a questa parte!
Altra regola dei rifugi è che alle 22 si spengono le luci e tutti a nanna. La verità è che ciò è avvenuto molto prima! Alle 21 eravamo tutti nei nostri sacchi a pelo in un silenzio quasi tombale...il problema è che dormire in alta quota non è semplice...il cuore mi batteva molto velocemente, sentivo la lotta dell'organismo che tentava di adattarsi ad una situazione non consona. Poi in più l'eccitazione della giornata tardava a trasformarsi in stanchezza...verso le 2 di notte finalmente la battaglia è vinta e dolcemente chiudo gli occhi.
DOMENICA 27/09/2009
Alle 4 di mattina il caos...tutti i proprietari della Santa Barbara si alzano, hanno delle torce montate sulla testa...si muovono veloci nel buio della camerata. Una scena da X-Files! Alle 5 sono già fuori, nel gelo e nel buio della notte. Mi affaccio alla finestra e vedo la cordata (stavolta vera) che prende la strada del Gran Paradiso. I ragazzotti vanno di scalata...che fegato! Io per tutta risposta torno a dormire...sono un runner dopotutto!!!
Il risveglio è fissato per le 7:30...dura alzarsi quando finalmente sei riuscito ad ambientarti e Morfeo ti concede tutta la dolcezza del sonno...poco male, le cose da fare sono tante e nonostante la stanchezza e le pochissime ore di riposo nei muscoli la giornata deve cominciare! Nella foto del letto i più attenti noteranno qualcosa... :D
A fare colazione ci siamo soltanto io ed il mio amico, il 90% dei "rifugiati" è partita con la cordata delle 5 e gli ultimi rimasti stanno ancora riposando. Durante la colazione compiliamo anche le dovute cartoline! Una cartolina scritta a 2750 metri è pur sempre una cosa non da poco!!
Poi confabuliamo con la proprietaria riguardo il nuovo itinerario...l'idea è di arrivare a 3000m e poi tornare a valle (in quanto il rifugio alle 15:00 avrebbe chiuso). Il sentiero scelto è il 10A, sentiero che punta dritto dritto alla Piramide del Grand Neyron (3200m).
Nella cartina sulla sinistra vedete in blu il tragitto dal parcheggio sino al rifugio (percorso 5), mentre in arancione il percorso 10A.
Il percorso è classificato come difficile, anche se sempre per turisti, quindi in teoria basta fare un po' più attenzione del dovuto e tutto dovrebbe filare liscio. Torniamo in stanza per la vestizione, lo spettacolo che si affaccia alla finestra è unico...le cime delle Alpi baciate dal primo sole restituiscono colori incredibili.
Ultimati i preparativi si parte per la nuova avventura. Bastone alla mano seguiamo le indicazioni per il 10A. Da subito il percorso presenta asperità più importanti...le difficoltà principali le abbiamo durante il passaggio sui piccoli rivoli di acqua che si creano per via dello scioglimento delle nevi...scivolare è il minimo che può capitarti e farlo significa arrivare a valle molto molto velocemente!
Superiamo punti davvero complicati nei quali il bastone si rivela fondamentali, ci attacchiamo alle rocce con le mani, studiamo percorsi alternativi...insomma si tenta di andare avanti in ogni modo!
Anche oggi salutiamo un grazioso cerbiatto camoscio che fa colazione nella gialla vegetazione alpina. Il tempo passa ed il sole si affaccia dalle spalle del Gran Paradiso...un'ondata di caldo ci investe! E' giunta l'ora di cambiarci e di alleggerirci il giusto.
Guardo il garmin...siamo sui 2930m. Giro lo sguardo al mio amico e con un cenno di assenso entrambi giriamo i tacchi e porgiamo in nostri più affettuosi saluti alla montagna! Durante il ritorno ci godiamo una pausa all'ombra dei massi con consumo di mars e twix...una botta di calorie non fa mai male!
Il risveglio è fissato per le 7:30...dura alzarsi quando finalmente sei riuscito ad ambientarti e Morfeo ti concede tutta la dolcezza del sonno...poco male, le cose da fare sono tante e nonostante la stanchezza e le pochissime ore di riposo nei muscoli la giornata deve cominciare! Nella foto del letto i più attenti noteranno qualcosa... :D
A fare colazione ci siamo soltanto io ed il mio amico, il 90% dei "rifugiati" è partita con la cordata delle 5 e gli ultimi rimasti stanno ancora riposando. Durante la colazione compiliamo anche le dovute cartoline! Una cartolina scritta a 2750 metri è pur sempre una cosa non da poco!!
Poi confabuliamo con la proprietaria riguardo il nuovo itinerario...l'idea è di arrivare a 3000m e poi tornare a valle (in quanto il rifugio alle 15:00 avrebbe chiuso). Il sentiero scelto è il 10A, sentiero che punta dritto dritto alla Piramide del Grand Neyron (3200m).
Nella cartina sulla sinistra vedete in blu il tragitto dal parcheggio sino al rifugio (percorso 5), mentre in arancione il percorso 10A.
Il percorso è classificato come difficile, anche se sempre per turisti, quindi in teoria basta fare un po' più attenzione del dovuto e tutto dovrebbe filare liscio. Torniamo in stanza per la vestizione, lo spettacolo che si affaccia alla finestra è unico...le cime delle Alpi baciate dal primo sole restituiscono colori incredibili.
Ultimati i preparativi si parte per la nuova avventura. Bastone alla mano seguiamo le indicazioni per il 10A. Da subito il percorso presenta asperità più importanti...le difficoltà principali le abbiamo durante il passaggio sui piccoli rivoli di acqua che si creano per via dello scioglimento delle nevi...scivolare è il minimo che può capitarti e farlo significa arrivare a valle molto molto velocemente!
Superiamo punti davvero complicati nei quali il bastone si rivela fondamentali, ci attacchiamo alle rocce con le mani, studiamo percorsi alternativi...insomma si tenta di andare avanti in ogni modo!
Anche oggi salutiamo un grazioso cerbiatto camoscio che fa colazione nella gialla vegetazione alpina. Il tempo passa ed il sole si affaccia dalle spalle del Gran Paradiso...un'ondata di caldo ci investe! E' giunta l'ora di cambiarci e di alleggerirci il giusto.
La trekkata prosegue, siamo più sciolti nel salire anche perché non ci sono pendenze importanti da superare, le maggiori difficoltà come già detto sono dovute al mantenere il più possibile l'equilibrio e stare attenti a non strafare anche perché in alcuni punti il percorso è davvero stretto!
Infine arriviamo davanti alla piramide, non c'è più alcun percorso da seguire, è tutto rocce e strapiombi...per avanzare bisogna andare di piccozza e tanta incoscienza!
Guardo il garmin...siamo sui 2930m. Giro lo sguardo al mio amico e con un cenno di assenso entrambi giriamo i tacchi e porgiamo in nostri più affettuosi saluti alla montagna! Durante il ritorno ci godiamo una pausa all'ombra dei massi con consumo di mars e twix...una botta di calorie non fa mai male!
La discesa è serena e sembra decisamente più facile. In un batter d'occhio siamo di nuovo al rifugio che immortalo dall'alto. Quì ritroviamo la proprietaria con la quale scambiamo altre chiacchiere...vediamo anche degli aquilotti o dei falchi (non saprei la verità...). Un ultimo saluto al Gran Paradiso e partiamo per la discesa.
Siamo veloci, avvantaggiati dalla splendida giornata che ci permette una visibilità ottimale. I bastoni fanno il loro lavoro attutendo per quanto possibile le inevitabili botte che le ginocchia si prendono ad ogni passo.Dopo circa un chilometro inizio a lamentare un dolorino alla caviglia sinistra...che diavolo sarà?? Dietro al tendine mi sento sfregare...saranno le scarpe, forse l'ho stretta troppo. Ci fermiamo, controllo il tutto e ripartiamo. Il dolore aumenta ad ogni passo, ci fermiamo di nuovo. La zona è arrossata ma che altro possiamo fare, si prosegue.
Arrivati alla zona delle panche di legno, quindi a quota 2150m (600 metri più giù), il dolore è insopportabile. Oramai zoppico vistosamente...tolgo lo scarpone (decathlon...ve possino!). La zona del tendine è arrossata e presenta un gonfiore. Maledizione! La mia paura era di aver messo il piede in fallo o qualcosa del genere, non potevo mai pensare che una cosa del genere fosse causata solo dall'attrito dello scarpone sulla zona, anche perché la scarpa destra mi risulta comodissima! E poi cavolo...stiamo parlando di scarpe da trekking!!
5 minuti di pausa, rimetto lo scarpone e...vedo le stelle! Non cammino più...non riesco a fare nessun movimento...mi faccio così prestare l'altro bastone e percorro i restanti 350 metri di dislivello (con maggiore pendenza per di più!) poggiandomi solamente sulla gamba destra! Immaginatevi come se avessi ingessata la sinistra. 1 ora per fare 600 metri di dislivello...2 ore per farne 350!
Al termine ero a pezzi...braccia e gamba destra provatissime. La cosa peggiore era però il dolore che mi provocava anche solo poggiare la sinistra al suolo.
Subito il pensiero alla DJ Ten...ecco, bravo il pirla, mi son giocato ancora una volta tutto quanto! Arrivati all'auto mi sfilo lo scarpone e lascio riposare la zona...dopo una mezz'ora arriviamo ad un ristorantino (erano più o meno le 14:20 ed avevamo una fame da leoni...poi io avevo dato fondo a tutte le risorse fisiche per giungere a valle!). Rimetto lo scarpone e il dolore mi assale pungente...è quì che il mio amico trova delle scarpe da ginnastica nel bagagliaio e me le passa dicendomi "prova queste!". Le infilo..........................no comment! Avrei potuto fare un 10mila....AHHHH!!!!!!!!!!!! Me so fatto du chilometri sulle stampelle per una scarpa assassina!!!!
Con tutto il rispetto caro Decathlon ma non puoi vendermi una scarpa da TREKKING che mi procuri un danno così evidente e così limitante. Trovo sia una cosa da matti oltre che da denuncia...posso capire che non sia morbida, che non abbia il grip di una scarpa professionale, che sia esteticamente un cesso, che dopo l'utilizzo il piede puzzi come una discarica, MA NON CHE MI PROCURI UN DANNO AL TENDINE IN FASE DI DISCESA!
Incacchiato ma molto rincuorato dal fatto che camminavo meglio di prima mi gusto il pranzo in maniera diversa. Finisce così una due giorni intesa, sia dal punto di vista fisico e sia soprattutto da quello spirituale. Paesaggio incredibili e sensazioni uniche. Ci sarà sicuramente una prossima volta caro Gran Paradiso, grazie per averci offerto parte delle tue meravigliose risorse, come l'acqua di sorgente, l'aria pura di montagna, i colori, gli incontri, la sensazione di essere in cima al mondo ma anche la paura di aver sfidato qualcosa di enormemente grande.
Oggi, dopo 12 ore di sonno ristoratore (sono in ferie!) facciamo la conta dei danni muscolari: muscoli superiori della gamba ok! Polpacci devastati...spalla, sedere e tricipiti indolenziti. Il resto è abbastanza ok tanto che credo di farmi una sgambatina leggerissima tanto per testare il tendine sinistro e per far sciogliere un po' le gambe.
Un ultimo appunto sulla condizione fisica...se non fossi così allenato, se non avessi fatto potenziamento e ginnastica...beh dubito che me la sarei cavata così facilmente. Nonostante tutto sto benone, stanco ma in piena forma! Questo è il motivo dei nostri allenamenti, del nostro sudore...stare in forma ed essere sempre pronti a qualsiasi imprevisto. Siamo atleti sempre e comunque!!
pure dagli stambecchi ti fai riconoscere!
RispondiEliminaer califfo.
Hi hi veramente!! Ora mi faccio un caffettino e mi riallineo con la tabella con i 50' lenti oggi e mercoledì con l'ultimo lavoro di qualità.
RispondiEliminaDomenica vedremo...
merita tutta la mia attenzione, per adesso: complimenti! un bellissimo reportage.....
RispondiEliminaVabbè che vedo Quark da più tempo di te. Vabbè che da piccolo, quando tu ancora non eri nato andavo a Vermiglio, ma tu sei cresciuto nell'era di Internet: quelli con le corna piccole trattavasi di CAMOSCI, non cerbiatti: Bambi era un cerbiatto, marrò e con le macchie bianche vicino al culo.
RispondiEliminaQuelli con le corna lunghe sono effettivamente stambecchi, ma l'hai azzeccata solo perché ci eravamo sentiti prima per telefono. Gioventù bruciata. Bellissima escursione, belle foto e discreto racconto. Forza Cicio
Hi hi che figura di camoscio...meno male che tengo il fratellonzo attento!!! Provvedo subito alla correzione...
RispondiEliminaPS La prossima volta vieni pure tu! E' una cosa troppo bella...
Spettacolo.
RispondiEliminaPochi cazzi, le escursioni in montagna regalano sempre emozioni.
bel racconto ( un pò lungo) comunque il posto è simile alle mie montagne ..... ma le scarpe da trekking le hai collaudate un pò prima della gita perchè altrimenti la colpa non è del decathlon....è come con le scarpe da corsa non puoi comprarle e farci una maratona....e poi porta sempre dei cerotti antivesciva.
RispondiEliminaLa lunghezza è tipica dell'amico Paolo :D ... maddai, ottimo reportage, ciao.
RispondiEliminaE tieni ragione Patty...erano a chilometro 0 però me la dovevo prendere con qualcuno hihi!! SI, siamo stati un po' approssimativi ma la prossima volta non mi farò prendere alla sprovvista!
RispondiEliminaRimane comunque un'esperienza incredibile! Adoro la montagna...
Io sono praticamente nato in montagna, ma non ho mai fatto gite sul Gran Paradiso...
RispondiEliminaIo gli scarponi li prendo nei negozi specializzati e prima di decidere ne provo decine ...sono molto importanti ....ho dei San Marco da 10 anni fantastici....
Vabbè ottimo resoconto, bella gita, belle foto...ok...ok....MA LE DONNE??????????
Si vede che sei inesperto in montagna...nei rifugi si PORTANO LE DONNE :-))))))
urca!
RispondiEliminarifugi a luci rosse?
er califfo.
Mmm direi di no!! Le uniche luci erano quelle indossate dai francesi alle 4 di mattina...a buon intenditor...
RispondiElimina