La montagna
E' passato più di un mese questa volta, più di un mese che non scrivo e non racconto più nulla nonostante gli allenamenti continuino ad essere il mio pane quotidiano. Anche adesso sto facendo non poca fatica a trovare le parole, a districare i pensieri in modo da poter raccontare qualcosa...
Già, raccontare qualcosa, ma cosa? E a chi soprattutto?
Da tempo a questa parte mi rendo conto di aver perso parte della rabbia agonistica preferendo ai veloci le lunghe sgroppate di 16km sul lungo Po. Malsane idee poi mi hanno attraversato la mente cominciando a farmi prendere in considerazione le gare di trail in montagna. Già, l'idea di un lungo viaggio, attraversando boschi, saltando e schivando pietre e massi, correndo, oltre ogni ragionevole pensiero e terrena motivazione. Correre nel selvaggio dove sei costretto a piegarti, saltare, arrancare, afferrare con mano, correre e diventare un tutt'uno con il paesaggio circostante. La sola idea mi fa brillare gli occhi...
Se adesso, in questo preciso istante, mi chiedessero COSA mi rende felice, beh indubbiamente risponderei: "la montagna". Risposta bizzarra ai più. Ma come poter spiegare, come poter descrivere le sensazioni che vivo quanto la attraverso? Come poter spiegare il perché di una simile risposta.
Pensate al silenzio, ma non inteso come assenza di suono. Il silenzio udibile in montagna è ricco di melodia, pieno di sfumature e pieno di voci. E' un silenzio che permette di ascoltare la propria anima, di redimerla, di ritrovarla. Raggiungere una cima, toccare con mano la roccia, mi catapultano in un altro mondo, una piccola fuga forse in cerca di qualcosa. Una sorta di avvicinamento al cielo o forse un allontanamento da ciò che stagna a valle, persone, paure, routine... tutta la zavorra inutile rimane lì, incapace di raggiungermi e che soddisfatto osservo distrattamente mentre le zampe mi portano sempre più su, passo dopo passo.
La montagna ha un dono incredibile che è quello di spogliarci di tutto quanto è effimero, ponendoci crudelmente ma senza ombre di fronte a noi stessi, alle nostre paure ed ai nostri sogni. Solo così, nudi nello spirito, potremo vedere cose e percepire emozioni che altrimenti risultano nascoste. Credo, anzi sono sicuro, che ci sia molto di più, e spero di avere non la fortuna ma la caparbietà ed il merito di poterne conoscere anche solo una piccola parte.