ALLENAMENTO, etimologicamente derivante da allenare, darsi lena, cioè facoltà di durare nella fatica.
In fondo ognuno di noi conosce bene la sua importanza, il rigore che necessita e l'abnegazione che pretende. Il mettere in pratica queste cose si scontra però con i molteplici aspetti e problemi della vita che si presentano puntuali dinnanzi a noi. C'è chi riesce a tenere duro e a non farsi distrarre, i più invece tentennano, facendo i cosiddetti "strappi" alle regole.
Vuoi che un giorno ci si sente stanchi a causa del lavoro, vuoi che fuori fa un freddo dell'anima oppure che peggio sta piovendo a dirotto...la tentazione di dire no, di rimandare al giorno dopo, diventa veramente forte. Per non parlare poi delle "libere interpretazioni", il mio piatto forte, consistenti in modifiche pirata delle sedute programmate.
Ed allora ecco che la super-compensazione se ne va alle ortiche, ecco che saltano i difficili equilibri di una tabella studiata ad hoc ed ancora ecco che inesorabili arrivano gli infortuni causati, per lo più, dalla testarda convinzione che la mente può fare quello che il fisico non è pronto a dare.
Dopo anni di errori e talvolta di infortuni (per fortuna lievi) sto finalmente riuscendo a metabolizzare il concetto che la MENTE nulla può sulla MATERIA che deve e può essere plasmata solo con intelligenza, passione, studio e dal continuo ed ininterrotto allenarsi.
Il mister in questo è un vero e proprio maestro di vita. Ha avuto una pazienza biblica nel continuare a credere in me (anno dopo anno) e la raggiunta consapevolezza di essere in due a lavorare per un comune obiettivo, mi sta facendo affrontare con spirito diverso le sedute...da quelle più facili a quelle più impegnative.
Dopotutto non c'è sogno che sia possibile realizzare senza una dedizione completa.
Che la mente poi non possa creare nulla di più da una prestazione in effetti è abbastanza comprensibile...al massimo potremmo dire che con ottime motivazioni e con la giusta grinta agonistica (qualità non da poco beninteso!) si possa riuscire a tirare fuori un quasi sempre difficile 100% dalla materia, i nostri muscoli appunto. Pensare che si possa andare oltre le proprie capacità è in effetti un controsenso...
La MENTE va perciò educata allo sforzo ed alle sensazioni positive e negative che l'allenamento produce. Sensazioni forti che chi fa sport conosce bene.
Una tabella creata con i sacri crismi prevede generalmente fasi di carico e di scarico (per altro soggettive) per permettere una perfetta super-compensazione, quel fantastico processo per cui i muscoli, rigenerati, sono pronti per sopportare sforzi maggiori. In poche parole dopo ogni ciclo si diventa più allenati...più forti!
Una tabella creata con i sacri crismi prevede generalmente fasi di carico e di scarico (per altro soggettive) per permettere una perfetta super-compensazione, quel fantastico processo per cui i muscoli, rigenerati, sono pronti per sopportare sforzi maggiori. In poche parole dopo ogni ciclo si diventa più allenati...più forti!
E' proprio questo equilibrio (per nulla facile da massimizzare ed a completa opera del mister) che non bisogna rovinare con bravate inutili. Correre ingenuamente forte un lento può significare intaccare questo processo ed arrivare quindi meno pronti, cioè non perfettamente rigenerati, ai successivi e più impegnativi allenamenti. Allenamenti che la MENTE vorrà affrontare spavalda ma che la MATERIA non riuscirà a digerire...in questo caso ecco che dal nulla arriva la prestazione sotto tono o peggio l'infortunio sotto forma di stiramento o, tocchiamo ferro, strappo.
Questo anche il motivo per cui bisognerebbe diffidare delle tabelle trovate su internet, troppo generiche e spesso troppo pesanti per poter essere affrontate da chiunque. Ma dopotutto chi, me compreso, non ha approcciato a questo sport proprio ricercando una magica tabella???
Spesso l'amatore (categoria nella quale io ho ancora un piede dentro), inebriato dalle prime benefiche sensazioni che la corsa regala (endorfine a gogò), si ammala della cosiddetta sindrome di Rocky (copyright del Califfo) per cui si comincia a pensare che più ci si fa il mazzo e più si migliora! Sensazioni incrementate anche dalla facilità con la quale si migliora inizialmente e che ci fa credere di essere divinità semi-onnipotenti!
Ma la regina degli sport richiede tempo, MOLTO tempo, per farsi apprezzare appieno. L'organismo va plasmato, i muscoli vanno educati ai nuovi stress e l'atleta stesso deve entrare in una nuova dimensione, anche sociale, per poter affrontare il tutto. Argomento questo che richiederebbe molto più spazio di un misero post e non è certo mia intenzione, né competenza, farlo adesso.
Semplicemente forse bisognerebbe porsi questa semplice quanto difficile domanda...quanto tempo della nostra vita siamo disposti a sacrificare e quanta fatica siamo pronti ad affrontare in nome di un sogno che probabilmente non si avvererà mai e verso il quale solo noi stessi intimamente crediamo? A noi la scelta...
Ed ora un mini riassunto della pesante settimana post gara. Settimana segnata dalla fatica con un sistema nervoso centrale molto scarico, infiammazioni tendinee al piede sinistro e affaticamento muscolare al soleo della gamba destra. Il rischio nell'utilizzo delle chiodate era proprio questo...un rischio che però era il caso di prendere!
Settimana comunque con un piccolo grande personale sui 2km e con una buona prova sugli 8K. L'aerobia è secondo me la chiave per un 800 al fulmicotone!
Ma la regina degli sport richiede tempo, MOLTO tempo, per farsi apprezzare appieno. L'organismo va plasmato, i muscoli vanno educati ai nuovi stress e l'atleta stesso deve entrare in una nuova dimensione, anche sociale, per poter affrontare il tutto. Argomento questo che richiederebbe molto più spazio di un misero post e non è certo mia intenzione, né competenza, farlo adesso.
Semplicemente forse bisognerebbe porsi questa semplice quanto difficile domanda...quanto tempo della nostra vita siamo disposti a sacrificare e quanta fatica siamo pronti ad affrontare in nome di un sogno che probabilmente non si avvererà mai e verso il quale solo noi stessi intimamente crediamo? A noi la scelta...
Ed ora un mini riassunto della pesante settimana post gara. Settimana segnata dalla fatica con un sistema nervoso centrale molto scarico, infiammazioni tendinee al piede sinistro e affaticamento muscolare al soleo della gamba destra. Il rischio nell'utilizzo delle chiodate era proprio questo...un rischio che però era il caso di prendere!
Settimana comunque con un piccolo grande personale sui 2km e con una buona prova sugli 8K. L'aerobia è secondo me la chiave per un 800 al fulmicotone!
Dom 09 | 40’ a 4'43''/km |
Lun 10 | - |
Mar 11 | 16km a 4'36''/km |
Mer 12 | 8km a 5'06'' + 4 allunghi intorno ai 16'' |
Gio 13 | 8km di medio a 3'43''/km |
Ven 14 | - |
Sab 15 | 8km a 6'00''/km + 4 allunghi intorno ai 16'' |
Dom 16 | 2km a 3'12'' r.5 + 4x150 r.3 in 20''9, 21''6, 23''3, 24''6 |
Lun 17 | 10km a 4'57''/km |
two questions (può anche rispondere il califfo se legge).
RispondiElimina1. perchè 8km a 6'00''/km? a che serve così piano?
2. sei crollato dopo il primo 150mt oppure eri andato troppo veloce ed hai dovuto alzare il piede nei successivi 3?
1. Accompagnavo Barbara in una corsetta rigenerante... Il rigenerante deve essere interpretato come "regalo" alle nostre gambe...farlo a 6'/km o a 5'/km dipende da quanto dobbiamo rigenerare. Il concetto è fare circolare sangue ossigenato nei muscoli in modo da eliminare quanti più cataboliti possibile...
RispondiEliminaCorrere un rigenerante troppo veloce non ha invece senso per l'economia della tabella che infatti prevedeva per il giorno successivo cose turche!
Questa settimana poi è stata molto impegnativa per me...la gara di Ivrea ha lasciato il segno, anche da un punto di vista mentale.
2. No, l'obiettivo erano i 20'' ma, complice la pista non accessibile di domenica, ho forzato molto nei 2km iniziali (da fare a 3'20'' in realtà) e sono arrivato molto stanco alle prove sui 150m. Dopo la prima sono crollato inesorabilmente. :D
Domani ripassata in pista sui 200...
Tutto chiaro!!!!
RispondiEliminabello bello sto post... speriamo che metti in pratica!
RispondiEliminaun grande coach americano diceva "il 90% del problema dell´allenamento é... come non andare in superallenamento".
luciano er califfo.
gert,
RispondiEliminagebreselassie fa metà km settimanali tra 4 e 4'20/km...
luciano er califfo.
ok, ma la proporzione non tornava cmq....l'equivalente sarebbe 5'-5'20''/km!!!!
EliminaMa Paolo infatti ha spiegato che è stata un'uscita di "relax" in compagnia, anche perchè correndo a 6'/km il gesto meccanico, al fine di "rigenerare", non è preferibile rispetto al camminare o pedalare.
e io gliel'ho detto di andare più veloce e non badare a me!!
RispondiEliminaBah...a me è piaciuto andare a quel passo...e poi mi son rigenerato pure "la capu". :D
RispondiEliminaIo penso, invece, che l'equivalente sia oltre i 6'00" al km.!!
RispondiEliminagert,
RispondiEliminaio non volevo comparare con quell'uscita a 6/km... ma volevo criticare l'atteggiamento generale ERRATO diffuso in italia che correre "piano" faccia male e sia preferibile pedalare o riposare.
è un atteggiamento che ha genesi antica... la sindrome di rocky ha distrutto l'atletica italiana.
comunque ci sono keniani da 2h04 che 1 volta a settimana si fanno 2h a 5/km...
luciano er califfo.
@Paolo: giustissimo! rigenera sicuramente la testa!!!!
RispondiElimina@Luciano: la corsa molto lenta infatti è molto sottovalutata....meglio ancora se su fondo morbido!
@Gert infatti la corsa lenta e lunga ormai da qualche tempo la faccio solo su sterrato. Questo sia per rinforzare le caviglie e sia per ridurre gli stress alle articolazioni restanti. All'inizio si fa ovviamente un pochetto di fatica in più ma alla lunga si rivela un'ottimo esercizio. ;)
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