Go Manu Go!
“Lei deve tornare nel mondo, uscire da quella casa piena di solitudine, rimettersi in cammino. Sul serio tu hai ancora molto da vivere (…)! Dovresti fare un cambiamento radicale nella tua vita. Capisci, l’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze”.
Il video che ho caricato, mi ricorda la prima volta che ho incontrato Paolo…
Lui atletico che si inerpicava per le montagne con agilità, senza aspettare nessuno, se non per verificare che tutti stessero bene. Ottimista ad ogni escursione, anche quelle a suo dire “più toste”, anche quando le condizioni meteo non rassicuravano affatto, anche quando si partiva troppo tardi rispetto al cammino di marcia.
Era il lontano 2015, era la primissima volta che mettevo le ciaspole ai piedi. Al contrario di Crazy Horse, ero un po’ goffa, con qualche kg in più che non aiutava molto nella salita al rifugio Balma. Ero poco allenata. Sino ad allora io e lo sport non eravamo mai andati molto d’accordo. Ero una di quelle che a scuola tagliava volentieri l’ora di ginnastica. Ogni attrezzo rinvenuto in palestra rappresentava alla sottoscritta un vero e proprio strumento di tortura medievale. Ed anche quando l’insegnante di educazione fisica tentava disperatamente di coinvolgermi in qualche gioco di squadra, non mancavano le figuracce davanti all’intera classe, un po’ come Leonard, uno dei protagonisti di The big bang theory alle prese con la pallacanestro😛😛😛😛😛😜😝
Tralasciando la mia infanzia fantozziana, nello studio però spaccavo a bestia. Ero la nerd per eccellenza e grazie alle ore trascorse sui libri ero riuscita a conseguire nei tempi previsti l’agognata laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti, superare con profitto un master in diritto penale e civile. Ma non era bastato. Gli enormi sacrifici mi avevano imprigionato a svolgere un lavoro metodico, di routine, dove nulla di ciò che posso offrire realmente viene sfruttato.
Dovevo quindi in qualche modo rialzarmi, non sapevo come ed in che modo. Ma dovevo iniziare da qualche parte. Fu così che decisi di iniziare proprio da quel mostro che al contrario dello studio mi aveva sin da subito tagliato le gambe: lo sport.
Mi ritrovai quindi lungo la salita del Balma con 4 uomini che non avevo mai visto sino ad allora, tra cui Paolo. Ero lì nonostante, non sapessi nulla di montagna, nonostante non sapessi nulla di corsa. Per non smentirmi, avevo inaugurato l’evento addirittura con una bella caduta a gambe all'aria nella neve😓.
Non poteva iniziare meglio la mia nuova avventura!
Non poteva iniziare meglio la mia nuova avventura!
Eppure, nonostante i kg in più, la stanchezza e l’affanno ad ogni passo, ero lì anch’io. Mi spingeva una strana forza interiore, una grinta che sino ad allora non ho mai potuto mostrare al mondo, perché mi pareva non esserne molto interessato. In quell’ambiente ovattato dalla neve, nel silenzio della natura, immaginavo che gli stambecchi fossero lì nascosti, dietro agli alberi, proprio per vedere se ce la facevo. Mi sentivo per una volta nella vita davvero ammirata, importante, la vera protagonista. Non sapevo perché ma sentivo nell’animo che quello era il modo giusto per lasciarmi alle spalle quel mattone di insoddisfazioni personali che mi portavo da tempo sulla schiena.
Sì arrancavo, non avevo sicuramente il fiato degli altri, ma stavo passo dopo passo cercando di dosarlo nel modo migliore. Dovevo raggiungere anch’io la meta insieme agli altri. Quando il dislivello si faceva più forte, avrei voluto mollare. Eppure una forza strana, intangibile fremeva da dentro il mio cuore. Dovevo arrivare. E me lo ripetevo nella testa ogni secondo dell’orologio. Dopo all’incirca 3 ore, sicuramente ritardando l’arrivo dei miei compagni di squadra, dietro ad una collinetta di neve scorsi per la prima volta nella mia vita quella casupola di pietre e legno. Ero arrivata anch’io! Non vi dico l’esultanza degli altri… Entrammo in quell’ambiente, io meravigliata di essere in un luogo così spartano ma così provvisto dell’essenziale: una vecchia stufa da accendere, tante coperte di lana umide, un tavolo di legno. Circondammo immediatamente la tavola, tirando fuori dagli zaini le ambite vettovaglie: vino rosso, formaggio e la torta di mele portata da me.
Ero stata elogiata da tutti, forse avevano capito che non ero assolutamente avvezza a quel tipo di avventure (la salita al rifugio Balma è anche una delle più semplici).
Per la prima volta nella mia vita, mi ero sentita davvero un eroe….
Non sapevo che proprio quella soddisfazione mi avrebbe accompagnata nel nuovo cammino che stavo per intraprendere e che avrebbe segnato in maniera radicale le mie abitudini di vita, sbagliate per farmi esplorare un nuovo mondo che pian piano vi farò conoscere, sperando anche di darvi qualche giusto consiglio……
Si parte ragazzi!
Una buona giornata
quando vi vedremo sull'annapurna? ahah!
RispondiEliminaciao belli.
Ciao Lucia'!! La verità qui mi accontenterei di rivedermi sull'asfalto (e non) a correre decentemente!! Forse forse però il motore potrebbe riaccendersi a breve... :D
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