Bella giornata quella di oggi!
Partiamo col dire che faceva un freddo becco e che per questo motivo i miei ENORMI ringraziamenti vanno alla mia bella :* per avermi, anche questa volta, accompagnato e per avere STOICAMENTE resistito nella gelida campagna milanese con l'obiettivo di immortalare il suo uomo in calzamaglia che, come un bambino col suo giocattolo preferito, sgambettava nel fango per qualche oretta... direi che non c'è prezzo per una cosa del genere!
Partiamo con la cronaca allora!
Sveglia alle 7:30 e treno da Lambrate che puntuale ci molla in quel "ridente" (mamma mia...) paesino di Pioltello. Pochi passi a piedi (questa volta senza perderci nelle campagne...Busto Arsizio docet!) e siamo subito allo stadio di via Piemonte!
La prima cosa che ci balza all'occhio sono le "cucine da campo" delle grosse società sportive che, con gazebo privati, distribuivano ogni ben di Dio a profusione esclusivamente (e giustamente) ai loro tesserati!!! Ve possino...
Come unico rappresentante del Marathon Club Lecce, avevo il dovere morale di difendere l'orgoglio terrone nelle terre del profondo nord! Ecco allora che con sguardo fiero (?!?) puntello il pettorale sulla storica canotta di leccese memoria, compagna di mille avventure!
C'è anche il tempo per una solida capatina al bagno, che male non fa, tanto per alleggerire il peso morale (!!!) della gara a cui vado incontro! Si sa, il freddo fa un certo effetto...
Durante il riscaldamento, alleggerito dai turbolenti pensieri, ho il piacere di incontrare prima il buon nicolap, che però correrà in una serie differente dalla mia ma dal quale ricevo un prezioso consiglio: "parti davanti!!! Qui non è come in pista!", e poi quella sagomaccia di Valerio col quale ci prendiamo un accidente in merito alla partenza della gara!
Ci siamo, manca pochissimo (ehm...lasciamo perdere) e decido di cambiarmi le scarpe. La trasformazione è avviata! Signori, vi presento le nuove gomme per i lavori ad altissima intensità in pista e per le campestri...hanno uno stile eccezionale, una forma da paura e soprattutto sono CATTIVISSIME...signori, è con un pizzico di orgoglio che vi presento le MIZUNO TEMPO MD:
Pagate abbastanza poco (60€) dall'ormai ultra fidato Koala Sport si sono rivelate la chiave di volta di questa campestre! Chiodi cattivi da 9.5mm (7 per scarpa) con i quali affondare le fauci nel terreno per un grip DA PAURA ed una trazione da DRAGSTER!
Bene, ora che ve le ho presentate possiamo continuare. Dicevamo che manca pochissimo ed allora via a cambiarsi i copertoni. I primi passi sono cauti (venivo da un piccolo test il giorno prima al parco Lambro) ma l'erba rispettosa pare piegarsi al loro passaggio.
Basta fare i teneri, è ora di riscaldarsi un po' (fa veramente freddo) e dopo la consueta corsa lenta, va provato anche qualche sano ed indispensabile allungo, soprattutto per testare la tenuta del malconcio bicipite femorale.
Ci siamo, tutti sono disposti sulla linea (più o meno...) di partenza e....VIA!
Valerio lo perdo subito, ha un ritmo di poco superiore al mio e non è mia intenzione strafare anche perché si tratta del primo cross stagionale, della mia "prima volta" con le chiodate e soprattutto non sono al top di forma dovendo gestirmi i guai al femorale destro ed i fastidi al tendine flessore dell'alluce sinistro. Ce n'è per tutti eh eh!
I ragazzotti corrono, la terra schizza ovunque e le mizuno affondano bene nel terreno. La percezione è di solidità pura, la scarpa avvolge perfettamente il piede dandomi la sensazione che dove lo metto, li rimane! Parliamo di una chiodata, quindi protezioni inesistenti, specie quelle laterali. Osare rallentare ed accennare un appoggio di tallone non è una scelta da fare. Le scarpe vi odieranno con tutte loro stesse e di contro vi restituiranno una sensazione di brusca frenata ed appoggio ballerino. Con le chiodate si spinge e si va sulle punte con buona pace dei tendini della pianta del piede e dei polpacci, costretti ad un super lavoro.
Ma son quisquilie, bisogna mantenere il ritmo e la posizione cercando al primo tentennamento dell'avversario davanti di approfittarne anche se superare in un cross è roba ardua (come diceva il saggio Nicola!). Questo perché cambiare traiettoria significa andare nello sporco e comunque significa investire tanta energia in potenza per avere una buona accelerazione in uscita e quindi completare il sorpasso inserendosi nel nuovo slot.
Ma guardate che razza di appoggio in curva (foto a sx)!!! Chiodi piantati nella terra e rotazione della caviglia...sembra che stia per lasciarci mezza gamba ma vi assicuro che tutto è filato via liscio come l'olio! Clap clap clap!
I quasi 7km di cross sono lunghi, faticosi e davvero sfiancanti...la mancanza di una buona forma e potenza muscolare mi obbligano a difendere la posizione ed il ritmo (di poco sotto i 4'/km) sognando l'arrivo ad ogni metro...
Il percorso invece è risultato abbastanza monotono ma "tranquillo". Niente a che vedere con la 5 Mulini dello scorso anno!!! Terreno in buone condizioni a parte per qualche zona più fangosa e scivolosa di altre e totale assenza di salite a parte quella CLAMOROSA nel finale a 300 metri dall'arrivo!!! Qui avevo ottimo grip ma non ho potuto osare causa possibile tamponamento col ragazzo davanti!
Chiudo con una buona volata corsa probabilmente sui 3'30'' e senza troppo affanno...mistero del cross che ti lascia l'idea che con un buon potenziamento muscolare si possa fare veramente la differenza!
Ricapitolando 6,76km (dal mio garmin) in 26'18'' media quindi di circa 3'53''/km. Dalle classifiche affisse subito dopo la fine della gara leggo un piazzamento generale intorno al 40esimo posto (circa 26esimo di categoria se non erro) che però non mi porterà alcun punto in vista della classifica finale e quindi delle premiazioni in quanto FORESTIERO!!! Insomma, corro per la gloria, che me frega! :D
Bene, qualche foto sopra vi mostravo le scarpe belle intonse nella loro candida bianchezza e bellezza! Queste sono le scarpe dopo 30 minuti di centrifuga nella terra...un colpo al cuore eh eh:
Fortunatamente nel campo erano presenti delle utilissime fontane con tanto di spazzolona annessa!!!
Dopo la faticaccia ce tocca pure pulire!!! :D
Prossimo appuntamento il 22 gennaio a Treviglio (BG). Per quella data spero di "pungere" un pochetto di più! Vedremo!
Ti ho detto di partire davanti perché pensavo saresti andato forte ;-)
RispondiEliminaComunque è solo questione di adattamento a questo tipo di gare, correre leggeri e distribuire bene lo sforzo, altro che mi manca la forza, cosa dovrei dire io...?
Ultima cosa: le chiodate belle da cross son quelle facili da lavare, senza ricamini come le tue; a parte gli scherzi quelle sembrano da pista, perché non sono assolutamente impermeabili e su terreno pesante vuol dire impregnarle di acqua e freddo.
E poi bastava chiedere un passaggio, la mia calda macchina da Lambrate ci è passata alle 8.30.
e poi ti portavo pure alla nostra CUCINA DA CAMPO
RispondiElimina:)) MALEDETTI!!! Eravate più organizzati di un esercito in territorio nemico!
RispondiEliminaComunque si, è questione di adattamento. La biomeccanica di corsa cambia radicalmente, almeno rispetto al mio modo solito di correre.
Riguardo le scarpe mi sono fidato di koala (avevo chiesto espressamente un modello ibrido). Si, non sono per nulla impermeabili ed il tratto fangoso l'ho sentito tutto ma nonostante questo devo dire di essermi trovato molto bene.
Superata anche la prova lavaggio. Essendo scarpette eteree si sono asciugate nel giro di mezzo pomeriggio su termosifone. :D
Mettile vicino, non sopra al termosifone, le scarpe, rischi di crepare la gomma.
RispondiEliminaBella foto! Brava Barby ;)
RispondiEliminaDolori alle caviglie? Le mie sono a pezzi!
Ragazzi grazie per la compagnia prima della pertenza ;)
Valerio
@Nicola: Si si tranquillo, le ho messe su un termosifone "fuffa" che non scalda troppo!
RispondiElimina@Valerio: Marò...ho le caviglie di LEGNO! Speriamo di recuperare per domani! Stasera arnica a profusione!
Ci becchiamo a Treviglio più tosti e incazzati che mai!! :D
finalmente le chiodate! Aggressivo con quei chiodi, bravo! ;-)
RispondiEliminaSI!!! :D Quanto sono BELLE!!! :X
RispondiEliminaPerò adesso tengo le caviglie a pezzi... Secondo te è utile (e possibile) utilizzare delle solette ai talloni per ridurre lo stress sui tendini, che immagino in pista sia decisamente maggiore?
Mah... il dislivello fronte-retro è praticamente nullo e questo ti estende maggiormente l'achilleo. E' anche vero che in pista l'appoggio sul tallone è quasi nullo o molto limitato. Una solettina io non la vedo bene, sopratutto in campestre rischi che la conchiglia che avvolge il tallone (dipende come ti calza) scappi e ti ritrovi senza scarpa.
RispondiEliminaPS e poi è anche questione di tempo per abituarsi un minimo.
RispondiEliminaPaolo, ma a parte il colore assurdo per farci delle campestri, il guscio portachiodi è plastica dura o gomma?
RispondiEliminaSono come le mie, quelle che mi hanno rubato :-(( ma nuovo modello. A me risultano essere da pista con guscio in plastica e non gomma ...
Dal punto di vista ammortizzamento, sono ben ammortizzate infatti sono scarpe da mezzofondo prolungato ...devi solo abituarti ...ma se hanno il guscio in plastica ti sconsiglio vivamente di usarle per le campestri ...su zone un po' sassose o molto duri ti ammazzi e rischi di romperle ....
Le chiodate da campestre hanno il guscio rigorosamente di gomma ....
Per il resto mi sembra veramente un ottimo esordio!
Troppo scuro come colore?? :))
RispondiEliminaIl guscio è di plastica dura! Comunque ti giuro che non sono le tue :D ok la crisi però!!:D
Che te devo dì Lucià...io mi son fidato di Mr Koala...di chiodate non ci capisco un ciufolo. Mi serviva un modello ibrido e quindi credo che la scelta sia stata semi-obbligata. Comunque a Pioltello c'era un tratto più sassoso ed il controllo in trazione è rimasto buono, certo, i chiodi li ho LIEVEMENTE spuntati :))
Vedremo di bissare a Treviglio il 22 gennaio!
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