Come tutti i muscoli anche il cuore può essere allenato a lavorare meglio se sottoposto a opportune sollecitazioni e a seconda degli allenamenti a cui ci sottoponiamo miglioreremo certe caratteristiche del muscolo cardiaco piuttosto che altre.
Ad esempio il lavoro aerobico di quantità, come il lento o il lentissimo su lunghe distanze, ha l’effetto di sviluppare la parete cardiaca, aumentandoo le dimensioni del cuore e la gittata. Il cuore di un maratoneta infatti può arrivare ad essere il 25% più grosso di quello di un soggetto non allenato.
L’elasticità di un muscolo è invece la velocità con cui ritorna nello stato normale dopo una contrazione, e per migliorare questa caratteristica del muscolo cardiaco occorono delle sollecitazioni assai diverse da quelle del lavoro aerobico su su lunghe distanze. Un mezzo di allenamento tipico in questo caso sono le cosiddette ripetute.Le ripetute sono un tipo di allenamento strutturato che si solito viene praticato (a volte senza cognizione di causa) per migliorare la prestazione su una certa distanza. L’allenamento è detto strutturato perchè è articolato in una serie di fasi veloci, da correre con un certo ritmo e per un certa lunghezza, intervallate da fasi lente, da affrontare camminando o da fermi per un certo tempo.
Dal punto di vista fisiologico le ripetute sono estremamente impegnative e richiedono un background atletico di almeno un anno.Insomma se non si vuole incorrere in facili infortuni e smettere così di correre del tutto, è meglio aver intrapreso una lunga fase di costruzione prima di passare al miglioramento della performance con le ripetute. Gli effetti sull’organismo sono relativi, fra l’altro, alla soglia anaerobica e al massimo consumo di ossigeno, di cui abbiamo già parlato.
Delle fasi che costituiscono le ripetute, quelle lente, dette recuperi, hanno più importanza strategica di quanto non sembri. Infatti nella prima parte del recupero il cuore continua il suo lavoro mentre i muscoli riposano, mentre il massimo stimolo arriva al termine, quando il cuore deve velocemente rimettersi a lavorare con intensità.
L’articolazione delle ripetute in fasi lente e veloci fa perno su 4 parametri fondamentali:la quantità di ripetute da eseguire, la distanza da percorrere in ciascuna ripetuta, la velocità (o ritmo) da mantenere, la lunghezza (o la durata) del recupero.
Dedicherò il prossimo post a come affrontare questo tipo di allenamento, in modo da poter inserire in futuro qualche tabella impegnativa.Fonte: http://www.outdoorblog.it/
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Vi riporto per intero un articolo sulle ripetute letto sul blog http://www.outdoorblog.it/ :
Pubblicato da Paolo
Non sono d'accordo su due punti:
RispondiElimina1.sia la corsa lenta di rigenerazione che il lunghissimo sono degli allenamenti che poco influiscono sulle componenti cosiddette centrali(cuore e grossi vasi) ma migliorano la capillarizzazione, ossia la quantità di capillari sanguigni che irrora una determinata sezione di muscolo. Sono d'accordo che tali tipi di allenamento costituiscono la base su cui poi inserire altri stimoli allenanti(ripetute, corsa media, progressivo etc.), ma per migliorare la gittata cardiaca( cioè la quantità di sangue pompata dal cuore per ogni minuto), come spesso evidenziato dal grande Dr. Enrico Arcelli (uno dei più grandi medici sportivi in Italia)l'allenamento principe da effettuare sono le salite brevi. Si tratta, in pratica, di correre con impegno elevato tratti di salita anche oltre il 20% per 15-20 secondi con recupero al passo di circa 1'30''-2', tale da provocare un rapido innalzamento della freq. cardiaca.
2.i vari tipi di ripetute poi, saranno anche molto impegnative, ma basta avere un po' di fondo nelle gambe, tanta pazienza ed una progressione graduale dei carichi di lavoro, che sicuramente si potrà trarre degli ottimi benefici.
Buona corsa a tutti...