Suburban Run!Il lunghissimo...
Trentadue ragazzi! Ahah, quello che è successo lo scorso fine settimana ha avuto un che di epico e del tutto inatteso lo ammetto.
Tanti, troppi gli allenamenti saltati e solo chilometri grezzi e rozzi buttati nelle gambe quando meglio potevo non raggiungendo per altro nemmeno i 3 allenamenti settimanali.
Una moltitudine di (inutili?) 10 e 15 km corsi alle velocità più disparate ai quali seguivano le ovvie ed evitabilissime piccole infiammazioni ed altri contrattempi che guarnivano un periodo già pregno di cose a cui pensare e progetti a cui dedicare tutta la mia attenzione.
Ma è con questo spirito caotico che sabato scorso, conscio di non riuscire a correre oltre i 21 km, scendo in strada per un utopico e presumibilmente sofferto lungo.
Chilometro dopo chilometro, sapientemente corso sul filo dei 4'40''/km, guadagno però fiducia. Il fisico risulta pesante ma di contro solido e le gambe scorrono veloci sull'asfalto cittadino, quello stesso asfalto calpestato tante volte in questi anni.
Correre in città è certamente molto diverso da correre in qualche sentiero di montagna con paesaggi mozzafiato e aria pura, ma persino un marciapiede ed un attraversamento di un mercato rionale possono nascondere del fascino. Dettagli metropolitani fatti di odori, suoni e colori che definiscono un quartiere, una piazza o una via. E' come attraversare una giungla, fatta non di rami e fogliame ma di gente indaffarata e auto e tram. A suburban run!
La mia lunga sgroppata per le strade amiche di Torino prosegue così su via Filadelfia, passando per le strade di piazza d'Armi ricoperte di gialle foglie e ancora quelle di piazza Carducci, spoglia e severa nella sua fredda e grigia architettura. Ma è passando da qui che raggiungo il Po che risalgo lesto fino al ponte Maratona guadagnandomi così la sponda destra del grande fiume. Scendo poi lungo lo sterrato che presto cede il passo all'asfalto e cemento, saluto il ponte Isabella e la grandiosa piazza Vittorio e poi mi immergo nuovamente nel verde proseguendo sul lato di corso Casale fino al ponte Regina Margherita. I chilometri si sommano uno dietro l'altro nelle gambe e sento di averne ancora e ancora mentre quella particolarissima sensazione di estasi mi abbraccia, sensazione che solo chi fa sport di endurance può comprendere realmente a fondo.
I murazzi a questo punto mi accolgono ed io decido di sciropparmi tutte le salite e discese presenti lungo il grande fiume un po' per variare falcata ma anche e soprattutto perché non voglio chiedere alcuno sconto in questo allenamento. E' qui che accarezzo quasi il Po lambendo le sue rive per pochi centimetri e poi è Valentino coi mille volti che lo popolano e si incrociano in esso, ognuno con la sua storia che sconosciuta e preziosa si avvicina e subito allontana da me. Riprendo quindi piazza Carducci e torno nell'anfiteatro amico di piazza d'Armi dove sarò costretto a ben 3 circumnavigazioni con lo scopo di "allungare il brodo" e far si che su quel quadrante spunti finalmente la cifra dei 30.0 km!
Di muri non ne incontrerò, forse grazie unicamente al fatto di aver impostato una velocità adeguata in quanto di buon allenamento non stiamo nemmeno a parlarne. Ma ammetto che mi ha fatto una certa impressione vedere quel 30.0 sul mio gps, una distanza mai raggiunta prima, una distanza che mi affascina perché è come se dopo quel limite violato mi aspettasse un mondo e delle sensazioni ancora sconosciute.
E' così quindi che inaspettatamente giungo sotto casa dopo 32 km di corsa continua e 2 ore e 29 minuti! Una media che se mantenuta mi porterebbe a chiudere la maratona intorno alle 3 ore e 20 minuti, un tempo tutto sommato di tutto rispetto per il mio primo appuntamento con la Regina!
Di buono soprattutto c'è la solidità muscolare e articolare in quanto di postumi negativi nemmeno l'ombra e quindi giù ancora di allenamenti per quel che si può!Ed a proposito di Regina, qui ci vuole un inno scozzese per dichiarare ufficialmente guerra a colei che per troppo tempo non ho osato sfidare!!!
Perciò io dico, alla pugna miei valorosi e che i 42195 metri vengano divorati senza pietà alcuna!