Sport AddictionIl weekend come piace a me!
Finalmente trovo il tempo di scrivere e poter quindi raccontare e rendere in un certo modo eterno questo weekend, fatto di montagna, divertimento ed ovviamente corsa!
La notte tra sabato e domenica come molti di voi se ne sono amaramente accorti, segnava il passaggio all'ora legale, ulteriore mazzata al già poco riposante risveglio fissato per le 6:30! Soliti borbottii prima di decidermi di alzarmi e classica domandona rivolta alla finestra di fronte: "Ma chi me lo fa fare???".
Non ricevendo risposta alcuna, cigolante e ciondolante come una vecchia sedia a dondolo mi sposto verso il sacro luogo delle ceramiche. Qui avviene il solito iter del quale mi sembra superfluo raccontarne i dettagli, poi caffettino con lattuccio, preparazione dei panini con mortadella e salamozzo, due bottigliette d'acqua, una di powerade che non si sa mai, barretta di cioccolato Ritter Sport, Pocket Coffee e.... IL CAVATAPPI!!! Strumento a dir poco necessario per la buona riuscita dell'escursione! Posso dimenticarmi le ciaspole e gli scarponi ma il cavatappi no!
Eh già, che qui di escursione si parla! Non l'avevo detto??? Attrezzato che neanche stessi andando in guerra, mi avvio quindi verso il cavallo d'acciaio che riposa qualche metro sotto il livello del suolo. Lo sveglio, gli faccio fare un po' di stretching mentre sistemo la roba del bagagliaio e poi, si parte a recuperare il resto della truppa!
Il primo ad essere prelevato è il Tenente Colonnello Andrea, puntuale come un'orologio svizzero e assonnato almeno quanto me! Il secondo è l'inossidabile Maggiore Giuseppe che in quanto a puntualità se la gioca con Trenitalia... e forse perde eh eh! ;-)
Dopo esserci giocati 20 minuti sulla ruota di Torino, partiamo schietti e sinceri verso la meta e cioè Alpe Colombino, a circa 1200 metri di altezza (la mia Fiesta sentitamente ringrazia...)!
Arrivati in loco troviamo un ampio parcheggio con già diverse macchine presenti ed alcuni signori intenti nel serraggio delle ciaspole ai piedi.
Anche noi nel nostro piccolo cominciamo i preparativi! Cambio scarpe, bacchette, fissaggio ciaspole allo zaino ed immancabile, macchina fotografica al collo! Abbiamo tutto, si va!
Si parte subito ripidi, la neve al suolo è praticamente ghiacchiata ma riusciamo a salire col solo ausilio degli scarponi. L'idea è quella di avanzare il più possibile senza ciaspole. Idea che però salta dopo nemmeno un 300 metri! Bisogna andare di catene, c'è poco da fare!
Il paesaggio lascia senza fiato, ovunque un bianco accecante, spezzato qua e la dalla nuda roccia che violenta si mostra in cresta, obliqua, segno di una spinta fenomenale!
Insieme a noi c'è diversa gente, gruppi più o meno numerosi ed anche qualche solitario sciatore che scende già dalla cima, qualcuno persino col cane che fedele insegue il padrone tecnologicamente munito!
La salita è di quelle toste con una media del 21% ma con piccoli strappi intorno al 30% da affrontare in piena punta, affondando le lame delle ciaspole a più non posso nella neve! Fantastico!
La visuale è così perfetta che non tardiamo molto ad individuare il punto intermedio, la stazione abbandonata posta a 1860 metri di altezza!
Arrivati alla stazione ci concediamo una piccola pausa... chi scatta foto, chi mangia, chi semplicemente si riposa e prende il sole. Passati circa 10 minuti si riprende il cammino, la conquista della cima ci attende e non possiamo gozzovigliare, ancora no!
Il ritmo che le ciaspole permettono non è grandioso ma se non altro la tenuta è perfetta e difficilmente si rischia qualche scivolone. Superato un colle ecco che lontane ma visibili si stagliano le nostre mete! Sulla sinistra il bivacco e sulla destra, un po' nascosta, la Punta dell'Aquila! Dietro di noi ormai lontana si vede la stazione abbandonata...
Ormai manca poco ma si sa, gli ultimi metri sono quelli che fanno sudare di più!
Mossi da quell'istinto di raggiungere la meta, di salire sempre più in alto, avanziamo inesorabili e non cederemo nemmeno di fronte allo stretto, strettissimo passaggio in cresta non adatto certo a chi soffre di vertigini! Ma salire, raggiungere la croce posta in vetta è qualcosa che trascende dalle più disparate motivazioni materiali che si possono dare.
E' un viaggio interiore, è un dimostrare di esserci stati, di non essersi tirati indietro, nemmeno di fronte alla paura. La soddisfazione che proveremo raggiunta la vetta sarà indescrivibile e credo che i nostri sorrisi, veri, pieni di gioia e soddisfazione personale, siano la più bella dimostrazione di cosa può rappresentare un'avventura di questo tipo. Siamo stati grandi ragazzi!!!
La fortuna ha voluto che incontrassimo un gentilissimo signore (come dopotutto tutta quanta la gente che si incontra in montagna...) che ci ha regalato la splendida foto che vedete qui in alto! (se volete capire quanta neve c'era, cliccate qui e poi confrontate le foto, notate dove arrivo io!)
Ma non è finita! La truppa, col morale alle stelle riprende il cammino, bisogna raggiungere il bivacco in modo da poterci finalmente riposare e soprattutto rifocillare come si deve! Siamo perfettamente sulla tabella di marcia con ampio margine e questo non può che rendere ancora più serena e goduriosa la giornata!
Il bivacco si trova qualche decina di metri più in basso e quindi è un facile scendere verso la meta dove sorpresa delle sorprese incontreremo le stesse persone incontrate alla passata escursione (in tutt'altro posto!) insieme al signore della foto. La permanenza si trasforma quindi in una piacevolissima chiacchierata scandita tra morsi ad un panino, bicchieri di vino e risate, alimentate anche dai due meravigliosi cani della coppia!
Vino appunto, sennò che razza di compagnia del vinello saremmo? Ed allora "staaaap" ed eccovi servito un bel Greco di Tufo ghiacciato offerto dal Maggiore!
Lasciata la firma sul diario di vetta e rimasti ormai soli, decidiamo di rientrare sperando in un bel sole da goderci alla stazione abbandonata. Scendere si sa, è decisamente meno stancante anche se non sempre meno impegnativo! Con la neve però si va sereni ed inoltre scendendo da questa parte il dislivello sarà molto più dolce. La fortuna ci assiste ed arrivati alla stazione ci concediamo una buona mezz'ora di riposo abbandonandoci al sole stesi sulle panche! Sembra di essere al mare tanto picchia il sole!
Raggiunto il color melanzana sui nostri volti, la decisione è presa, si torna a valle! La discesa ha una sua caratteristica, è sempre più silenziosa della salita, quasi composta direi, segno che la montagna, il paesaggio, la natura stessa, hanno lasciato un nuovo segno dentro di noi. Un segno sempre più profondo e netto. Ogni escursione è per me un viaggio... salgo in un modo e scendo cambiato, direi diverso, irrimediabilmente diverso. Credo che si scenda in un certo senso scossi, piacevolmente scossi, e soprattutto molto più consapevoli di ciò che noi siamo confrontati alla grandezza delle cose che ci circondano. Se si ha la pazienza di ascoltare e l'umiltà di non sfidare, la montagna insegna il rispetto per la vita stessa.
Durerà poco più di un'oretta la discesa e arrivati ad Alpe Colombino sembra di essere in piazza!!! Tantissime auto, tantissime persone a prendere il sole, chiacchierare, bere. Quella che era una stazione sciistica è rimasta comunque un luogo di ritrovo della comunità locale! Rimessi gli abiti civili, gentilmente salutiamo e chiudiamo quindi qui un 5 ore di camminata per circa 9,5km e 900m D+.
Beh vi sembrerà strano ma arrivati a Torino ero fin troppo carico per farmi una bella doccia e starmene a casa a riposarmi... no, le gambe chiedevano ancora, la testa era letteralmente drogata da quanto visto e poi il sole, il tepore del pomeriggio e la voglia di far giare le gambe era davvero troppa! Ok, PAZZIA MODE ON!
Lascio l'auto, mollo lo zaino a casa, mi cambio e... via per il lungo domenicale! Correrò 16km a 4'20''/km immerso nella musica e nei colori di una primavera che sa tanto di rinascita. Si, il tempo vola e questo maledetto 18 aprile e fin troppo vicino. Non voglio perdermi più nulla ed ho troppi sogni per un tempo che inesorabilmente passa e passa veloce... non posso sprecarne più! ;-)
Preparati all'estate sopra i 3000,... e al vino io rispondo col genepì ;-)
RispondiEliminaPS,... per il prossimo anno se vuoi ripetere l'esperienza sali nel primo pomeriggio in modo da vedere il sole tramontare dietro il monviso (verso le 16:30/16:50) e poi si torna con le frontali con le città illuminate sotto,... da favola!
RispondiEliminaTutte queste uscite sono in preparazione per il Roccia! Prossimamente volevamo andare a Ceresole per fare caccia fotografica! Ho visto dei video pazzeschi... però forse conviene aspettare fine aprile per vedere un po' di animali e non rischiare di finire in qualche canalone. Mi sto documentando! :D
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