I Gigantipensieri serali...
Un Articolo di Paolo "Crazy Horse"
Tra i molteplici piccoli sogni uno è quello di riuscire un giorno ad avere un piccolo studiolo, ricco di libri e di finestre vicino le quali avrei messo una bella scrivania in modo da poter scrivere e contemporaneamente guardare fuori, osservando un bel paesaggio collinare ricco di alberi e colori o forse un bosco, più raccolto e misterioso, magari accompagnando il tutto da un melodico suono di pianoforte ed un bel bicchiere di whisky. Del camino acceso poi non ne parliamo... diventerebbe una splendida utopia.
Beh la realtà è sempre un po' meno romantica dei sogni e se anche il paesaggio incantevole di fronte ai miei occhi proprio non sembra esserci, la veranda, il tavolino ikea, le piante e la musica di pianoforte del maestro Spotify, rendono se non altro questa realtà discreta. Riguardo al camino potrei al massimo infornare una pizza... ma dubito otterrei lo stesso risultato.
In questo piccolo momento di pausa riflettevo sui passati giorni ed in particolare su quegli istanti durante i quali le mie mani stringevano la nuda roccia ed il mio sguardo studiava un possibile passaggio osservando crepe, fratture e gradini improbabili di una friabilissima superficie.
Fermo in bilico su un costone di roccia, col sole che bollente bruciava la mia pelle, tutto aveva un certo senso e ordine... quell'osare controllato sfidando un brivido di vertigine ed un filo di paura regalava una sensazione di completezza che raramente trovo nella vita di tutti i giorni.
Quel cocciuto incedere e quella netta sensazione di potercela fare hanno spostato ancora un poco più in là quel limite, quasi come aver dato l'ennesima spallata alle mie paure, frustrazioni, delusioni.
Certe azioni si fanno per mille personalissimi motivi e non sempre è detto che risultino giuste e corrette ai più. Possono sembrare inutili pazzie, stupidi rischi o grotteschi modi di agire, fatto sta che ognuno di noi è un universo a se e le chiavi per accedere ad alcuni tipi di domande e pensieri, per chi ne ha il coraggio, risiedono per me in queste attività. Correre a perdifiato per chilometri, arrampicare su roccia sfidando la gravità, salire sempre più in alto toccando il cielo con un dito sono solo alcuni dei modi che ho trovato per spalancare quella porta ed accedere ad un universo di nuove sensazioni dove tutte le regole vengono stravolte compreso il punto di vista con il quale si vede la realtà. Soprattutto quello.
Molte sensazioni rimangono incastrate nella pietra, sotto qualche masso o congelate sotto metri di neve, per questo diventa necessario tornare in quei luoghi più e più volte. Bisogna fare silenzio per poter ascoltare quello che i giganti hanno da dirci e bisogna voler perdere qualcosa in termini di comodità e di sicurezze, per poter essere maggiormente in sintonia con essi, provando i tremori del gelo o il disorientamento che solo la nebbia sa infliggere. La loro possanza ci ricorda che la nostra presunta grandezza terrena è effimera, la loro fierezza e forza nei confronti del tempo e degli eventi ci ricordano di mantenere la schiena dritta e la testa alta in tutte le situazioni difficili, la loro memoria fatta di croci e frane, di vecchie fortificazioni e ferrate, ci ricorda che ogni nostra azione verrà letta e giudicata da chi ci seguirà perché il nostro agire e ciò che in fondo siamo.
Severo maestro la montagna e la natura tutta.
Tornando alla amata corsa, il
Trofeo Monte Chaberton è ormai alle porte, infatti manca poco meno di un mese a quel 28 giugno che mi vedrà indegnamente tra protagonisti di un certo livello, come l'inossidabile
Bruno Brunod!
Tra gli ultimi allenamenti ho invece da segnalare i 32 km fatti da casa fino alla Basilica di Superga, sfidando quel muro che tutto sommato non è arrivato così pesante come credevo. 32 km fatti non tutti correndo a causa dei
550 metri di dislivello su 5 km di strada (con pendenza media del 10% e tratti che raggiungono il 18%) che mi hanno costretto in diversi punti a camminare ma comunque una ottima prova di resistenza con le circa 2h40' di corsa.
Il resto degli allenamenti sono stati un'alternanza di ripetute medie e lunghe, lenti e camminate in montagna, nulla di più. In effetti non ho certo ambizione di tempo in questa gara ma solo la voglia di correrla bene, godendomi "il viaggio" in tutta la sua essenza e per quell'obiettivo serve più un'allenamento di testa che altro.
Ed ora prepariamoci per la lezione di cordata su nevaio! Keep running!
sono stato a provare il percorso da fenils,... auguri!
RispondiEliminaAhaha massacrante vero???? Vabè di qualcosa si deve pur morire :D
RispondiEliminaMa va che se beccate una bella giornata sarà una favola salire! Scendere un po meno ecco :-D
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RispondiEliminaUn video racconto positivo e che da la carica, a me è piaciuto molto:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=GdjcnZ3R2Bw