6° Trail OulxCronaca di un'escursione di corsa!
Ed eccomi qui, spossato come poche volte, seduto a prendere aria sul balcone di casa, lo stesso balcone che affaccia sulla bella Val di Susa e che quindi in un certo senso guarda verso Oulx dove tutto ha avuto compimento!
Muscoli provati, oserei dire devastati, energie sotto zero ma un'incredibile soddisfazione personale per essere riuscito in quel piccolo obiettivo che mi ero prefissato nemmeno due settimane prima, quello cioè di correre un Trail!Stravolgimento totale negli allenamenti con una impennata decisa nel volume chilometrico ma desiderio forte di seguire il mio istinto che stanco della perfezione della pista cercava famelico nuove strade, nuovi interessi, forse in fondo per colmare quella voragine che ormai da un po' di tempo mi porto dentro.
Tra le mani stringo orgoglioso le incredibili Brooks Pure Grit 3, scarpe che mi hanno lasciato letteralmente basito nonché complici anch'esse della decisione finale di correre il Trail. Il resto è sudore, corsa e montagna!
Domenica 21 settembre. Mi sveglio presto, sono circa le 6:30 e per le 7:30 devo levare le tende per arrivare con un buon margine a Oulx, Ulzio in italiano, paesino poco a sud di Bardonecchia e quindi vicinissimo al confine con la Francia. La giornata è tersa e promette bene ma più ci si avvicina al paese e più la temperature scende a picco! Alle 8:40 arrivo in loco ed il termometro dell'auto segna impietosamente 10°C!
Mmm bene ma non benissimo considerando che sono in pantaloncini e termica leggera leggera... piccolo errore di pianificazione!
L'atmosfera sul posto è al contrario calda e particolare. Vedo gente vestita in vario modo. Chi si affida alla camel-bag, chi sopra caldi pile indossa cinturoni provvisti di borracce e gel di tutti i tipi ed altri, pochi per la verità, che sfoggiano una canottierina che nemmeno stessimo in Salento d'estate! Non mi curo di loro, recupero il pettorale e passo concedendomi un bel caffè al bar vicino.
Ci siamo, mancano poco più di 10 minuti e lo speaker ci fa accomodare nella zona di partenza dove parte col suo "spiegotto" curva per curva (e non scherzo!) del percorso... inutile dire che non ci capirò assolutamente nulla (e non ero il solo) essendo nuovo del posto e non conoscendo nulla della zona intorno. Afferro però quanto mi sarà utile e necessario per la sopravvivenza e cioè SEGUIRE I SEGNAVIA GIALLO VERDI!
Mi sento un po' strano lì in mezzo, nemmeno qualche mese fa gareggiavo in pista e adesso sono con le scarpe sull'erba senza avere la benché minima idea di cosa mi aspetti veramente! Certo, qualche allenamento sulla distanza nelle gambe c'è, così come qualche lavoretto di forza ma oggi, lo sento annusando l'aria come un segugio, ho la netta sensazione che sarà MOLTO diverso...
Si parte!!! Il ritmo è subito impostato sui 4'/km e il gruppo di testa si sfila ancora più deciso! Io rimango guardingo e provo a guadagnarmi il mio posto nel gruppo inseguitore. Siamo in paese e si corre lungo le strette vie in basolato raccogliendo qualche applauso caduto dai molteplici balconi. Dopo un chilometro circa si lascia l'asfalto salendo su un terrapieno e quindi guadagnando il bosco sulla destra! Si comincia ad andare 4x4 e si comincia a fare sul serio! Il fondo è ancora accettabile ma bisogna stare attenti per via delle pietre e del fango e soprattutto della poca larghezza del sentiero. Si forma quindi una colonna ed io viaggio insieme alla prima donna (vincitrice poi della 23K femminile) che sembra tenere un buon passo ma senza strafare!
Con le prime salite si spezza il fiato e qui sento il motore andare al massimo dei giri. Il cuore pompa a più non posso ma devo rimanere nel gruppo e vedere cosa succede! Le scarpe affondano decise nel terreno ed il grip è davvero ottimo! In tutta la gara conterò sulle dita di una mano i casi in cui ho perso (per altro di poco) aderenza e trazione.
Termina il primo pezzo di salita (con alcuni tratti molto ripidi fatti camminando) e celeri ci si butta in una discesa PAZZA come se non esistesse domani!!! La mandria di Trailer professionisti ecco che adesso si fa minacciosa e dalle retrovie si lancia in un assalto furioso!!! Uno, tre, cinque, vedo gente lanciarsi giù con uno sprezzo del pericolo mai visto!!! Vanno al doppio di me e credetemi che non stavo scendendo piano!!! Mi conforta il fatto che non sono il solo ad accusare la scarsa tecnica in discesa e così proseguo al limite delle mie possibilità facendo prendere degli scossoni al mio corpo che non so ancora com'è che sono tutto intero!!! Di contro un divertimento folle perché si raggiunge quel limite in cui si sfiora la paura e che quindi regala adrenalina a più non posso...
Siamo di nuovo a livello zero (quello della strada per intenderci) e si percorre nuovamente un tratto asfaltato dove recupero qualche posizione persa in precedenza. Uno dei giudici decreterà la mia posizione come 18° ma è ancora presto, troppo presto per tirare somme.
Siamo ora nel famoso passaggio dell'Autogrill dove per altro era presente un ristoro coi contro fiocchi (pure le pizzette ahaha!). Bevutina veloce e via a fare le scale di corsa per immetterci nel passaggio pedonale autostradale superato il quale ci si addentra nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, punto di ingresso dell'inferno!La salita si trasforma presto NELLA SALITA ed è qui che i miei muscoli cederanno! Prima una fitta al destro, poi quasi contemporaneamente al sinistro... i polpacci alzano bandiera bianca e dopo nemmeno 12 km ho i crampi!!!
"Per fortuna" siamo in ripida salita, quindi non si corre e ad ogni passo cerco di distendere al massimo il muscolo. Inutile dirvi che appena il sentiero si fa un po' piano la corsa mi risulta impossibile.
Stringo i denti perché questa è la vita e certe volte le cose vanno come non vorremmo. Tra una smorfia di dolore e la fatica BESTIALE di salire un sentiero ripidissimo vado avanti per la mia strada, a testa bassa, osservando le gocce di sudore cadere copiose dalla mia fronte.
Non ho tempo di guardarmi intorno ma il ristoro dovrebbe essere in cima ed anche se non ho la benché minima idea di quanto manchi so per certo che ne trarrò grande beneficio.
Arrivati in un falso piano altri atleti mi superano ma non posso opporre grande resistenza e sportivamente cedo il passo. Non dovrò però penare molto perché il ristoro arriva e lesto butto giù due bicchieri di Pepsi per reintegrare zuccheri e due di sali minerali per sciogliere il polpaccio... Ho perso così tanti liquidi che berrei ancora e ancora!
Riposino di 3/4 minuti, lieve stretching e sgasata sull'acceleratore, il motore ROMBA, ci sono di nuovo!!! Il tratto in piano aiuta a sciogliere i muscoli e poi è di nuovo discesa FOLLE! Stavolta il terreno è di mio gradimento, poche pietre e tanti aghi di pino a rendere il tutto più soffice! Mi butto giù a gran velocità ed è un momento epico... Il percorso taglia tornanti e si lancia come una cascata giù verso valle concedendo piccole curve e pochi appoggi... i piedi vanno velocissimi e le Brooks qui mi regalano uno dei momenti più belli di tutta la gara. Riesco ad avere un ottimo controllo e la paura sfiorata nella prima discesa di diversi chilometri fa lascia il posto ad un pazzo divertimento fatto di curve disegnate come paraboliche, di salti, di movimenti in contro tempo, di anticipi e di tutto quello che vi possa passare nella testa perché era come volare sfiorando i tronchi e sfidando la gravità ad ogni passo!
Al termine di questa folle e lunga discesa e superato un ponte di legno, arriva l'ultimo ristoro dove concedo una pausa di due minuti buoni ai miei quadricipiti fumanti dall'enorme sforzo di prima! Guardo l'orologio che decreta le 2 ore di corsa, in assoluto il mio record in termini di durata ma... non c'è tempo, bisogna proseguire! E' a questo punto che mi accodo a due atleti, abbastanza alla frutta quanto me ma che saranno il mio sprone a continuare a "buon" ritmo.
Il resto del percorso è un faticoso trascinarsi in avanti perché capite bene che tutte le spie della riserva erano ormai luccicanti e le minime salite tagliavano le gambe come non mai. Era come se avessi perso la prima marcia... in salita non ne avevo!
Piccolo siparietto a 2 km dalla fine dove la triade da poco formata e miseramente al passo sull'ultimissima salita, incontra un fotografo! Qui ci viene naturale dire "aspetta che ci fai la foto correndo!!!" e voilà, l'armata Brancaleone si trasforma tra una risata e l'altra per 3 scarsi secondi in atleti d'élite sorridenti e in apparenza per nulla provati dalla faticaccia!!! Finiti i click riprendiamo mestamente a camminare, ah ah ah!!!
Ma le salite prima o poi terminano ed ecco lanciarci nell'ultima discesona resa ostica dalle pietre e dagli ammortizzatori (i quadricipiti di cui sopra) ormai stanchissimi e scarichi.. ma lo speaker si sente ed anche il parlottare della gente... manca poco, pochissimo ed un rapido sguardo al Garmin mi fa capire che l'obiettivo delle due ore e mezza è raggiunto!!!
Mi godo questo arrivo come poche volte perché rappresenta la conclusione di un viaggio incredibile durato due ore e ventisette minuti su uno sviluppo orizzontale di oltre ventitré chilometri e verticale di circa millecento metri, viaggio reso possibile grazie ad un filo di incoscienza ed alla mai sopita voglia di avventura e sfida.
Gare come questa per quanto mi riguarda vanno molto al di là della competizione. Ognuno corre con la sua storia ed io ho il mio personale bagaglio di domande e riflessioni che mi porto dietro a farmi compagnia. Dove mi porterà la prossima avventura ancora non lo so. Vago un po' senza meta e imparando a rinunciare cerco di fare serenamente un po' come mi pare.
Stambecco!
RispondiEliminaStambecco di legno Frank!!! NON MI MUOVO!! AIUTO!!! Ahahahaha :D
RispondiEliminaAppena organizziamo ti porto sul Muzinè con due matti che scendono in 17',... sarai mica astemio :-D Arrancamuzinè!
RispondiEliminaBella storia.. Abbiamo qualcosa in comune! Pista, allenamenti razionali.. ma poi tanta voglia di esplorare nuovi orizzonti ed uscire dagli schemi. I trail sono evasione al 100%. Quest'estate mi sono divertito.. Buon divertimento!
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