The JourneySalita al Rocca Sella da Novaretto
La natura e la montagna in particolare, rappresentano per me qualcosa di epico, qualcosa da gustare piano, a bassa voce, come fossero un buon calice di rosso da assaporare di fronte ad un bel camino scoppiettante. Cominciare a camminare e raggiungere punti che dal basso ti sembrano irraggiungibili, calpestare foglie e sassi, scavalcare tronchi, spingere lungo le salite più dure e ritrovarsi poi ad affondare i piedi nella prima neve è un qualcosa di così personale, di così intimo, che ogni tentativo di descrizione sarebbe destinato al fallimento.
E guardare poi, guardare amici miei e perdersi per interminabili attimi in una bellezza indefinita...
Questa volta si decide per la grande impresa! Galvanizzati dalla conquista del Musinè, dopo breve analisi delle cime più vicine, la scelta ricade per la salita più ardua, quella al Rocca Sella da valle e precisamente da Piagnolo, località Novaretto!
La causa di tale scelta la dobbiamo all'alpino d'adozione Giuseppe che all'idea di partire da quota mille risponde testualmente: "solo 500 mt di dislivello?? VOGLIO DI PIU, VOGLIO DI PIUUUUUUUUU!" (ho copiato/incollato la mail, ebbene si!).
Ma non è per questo che per la seconda volta di fila vince il premio come miglior scalatore protagonista, né per l'uso di bastoni in fibra di legno affittati nel bosco e tanto meno per gli improperi buttati giù lungo la discesa del canalone degni di un montanaro consumato, no... il premio viene vinto a mani basse per la seconda magistrale "culata" sul selciato di discesa con atterraggio "morbido" su guscio di castagna! Una chicca che non si può credere!
E' chiaro che il soprannome da oggi sarà tramutato in "castagnaccio"! :D
Ma anche il buon Andrea si difende! Nonostante la freudiana paura della neve, puntualmente beccata ai 1100 metri in quantità industriali, parte in quarta a quattro bastoni motrici superando pareti verticali ed aprendo sentieri che il CAI ringrazia ancora oggi. Oltre a qualità da cingolato della seconda guerra mondiale sfoggia anche una vista da rapace individuando ometti e segnavia anche a chilometri di distanza preservando quindi la sanità del gruppo che in fase di discesa è stata messa a dura prova! Da oggi si guadagna il titolo di "tiratore scelto"!

Ed arriviamo a "
realtà aumentata", cioè io. Per questa gita però nulla da fare... buttare la lente a contatto nell'occhio alle 7 del mattino non è proprio cosa per un neofito e dopo il primo tentativo andato male opto per le sane e deformanti
lenti da talpa. Ma non sarà l'unico gadget che porterò! Oltre all'attrezzatura standard consistente in
vin brulè, acqua, panini, coltellino, ricambio e bacchette, sfoggerò un degno armamentario tecnologico: al polso sinistro ricevitore Garmin GPS e all'avambraccio fascia per cellulare Galaxy S2 con
OruxMaps attivo e tracciante! Per lo sprezzo del pericolo, il divertimento nella discesa, l'apparente sicurezza nella camminata in cresta ma soprattutto per aver detto
"bah, mi è sembrata più facile del Musinè" verrò ricordato più come "
follia aumentata"!

Ma partiamo! I primi chilometri sono in una
nebbia sempre più fitta, la guida è fissa sui 60 km/h ed i fendinebbia sono belli che accesi! Le premesse direi che ci sono tutte eh eh... La cordata però non dispera e le speranze sono ben riposte perché appena e dico appena varchiamo le porte di un paesino...
BAM, davanti a noi tornano i colori, tutta la val di Susa compare nella sua maestosa bellezza, con la Sacra di S.Michele a farle da guardiano!
Monti ovunque, cielo azzurro, UNO SPETTACOLO! Dietro di noi il grigiore della città e la nebbia dei campi, davanti VITA!

Troviamo facile il paesino, parcheggiamo la macchina ed osserviamo la siderale distanza che ci separa dalla cima!
Neanche cominciamo il sentiero che all'imbocco ecco trovare un molosso dall'atteggiamento bello cattivo! Dopo qualche tentennamento ed improperi diretti al canide ululante partiamo verso il nostro destino con Giuseppe davanti (l'unico coraggioso!) e dietro tutti quanti! :-)
Il primo tratto si inerpica lungo un sentiero ben battuto, con lastroni di pietra e bei muretti a creare passaggi. Scegliamo anche qualche scorciatoia un po' più ripida ma divertente ed in men che non si dica arriviamo alla chiesetta di S.Anna dove troviamo il tempo per qualche prima foto e per un cambio di abbigliamento! Il caldo infatti comincia a farsi sentire!
Lasciata la chiesetta continuiamo il nostro viaggio. Il percorso è molto chiaro e ai pochi bivi che incontriamo sappiamo perfettamente dove andare grazie al supporto di OruxMap, applicazione gratuita per Android trovata e scaricata qualche giorno prima (provatela!).
Secondo cartografia dobbiamo guadagnare circa i mille metri di altitudine raggiungendo quindi le frazioni di Case Inferiori, Celle ed infine, poco più in alto, la località di Comba, reale punto di partenza dei sentieri che portano al Rocca Sella.
Arrivati a Celle incontriamo infatti il Rifugio Rocca Sella (997 metri slm), che immediatamente apre il varco al sentiero verso Comba, come vi dicevo altra piccola frazione posta poco più in cima. E' qui che le cose cominciano a farsi interessanti!

La salita è immediata e compare anche
la prima neve, per lo più ormai sciolta in piccoli rivoli di acqua che scendono a valle. Fango a sufficienza chiaramente ma nulla che ricordi il Musinè! La salita procede bene ed arriviamo al primo vero e proprio bivio.
Via Normale o percorso Tramontana? Chiaramente scegliamo il primo, nonostante sarà più innevato in quanto esposto a nord e più lungo. Di contro però pare essere quello più sicuro!
Il paesaggio muta velocemente passando dal vecchio caro bosco fitto di foglie e vegetazione ad un altrettanto fitto bosco ricoperto però di neve... 10, 20 poi 40, i centimetri di neve avanzano inesorabili ricoprendo ogni cosa! L'appoggio è quasi sempre sicuro ma non mancano i passaggi lievemente più tecnici, nulla però che un po' di buon senso, calma ed una bacchetta salda nella neve ghiacciata non possano risolvere!
Estasiati continuiamo la nostra salita inconsapevoli della bellezza che passo dopo passo scopriamo. E' un susseguirsi di "Guarda qui!", "Eccezionale!", "Che robaaa!!!". Sembriamo dei ragazzini felici col loro giocattolo... si scattano foto incuranti del tempo, si rimane fermi ad osservare il paesaggio, la neve. Ci si sente improvvisamente immersi in un mondo magico dove gli unici suoni sono quelli del vento, degli uccelli, dei rami che cadono e della neve che si comprime sotto il nostro passaggio.
L'aria sbuffa in vapore dalla bocca mentre il sole riscalda il viso e tutto quel bianco illumina ogni cosa... non c'è foto o racconto che possano descrivere al lettore cosa voglia dire spingersi in questi posti, dopotutto accessibilissimi ma al tempo stesso protetti perché qui arriva solo chi realmente lo desidera.
E' con questo stato d'animo che procediamo il nostro viaggio in questo paradiso in terra. La fatica in questi momenti viene totalmente meno e la voglia di raggiungere la vetta diventa quasi un bisogno! E' anche una piccola sfida con se stessi, una certa voglia di dire, "io ci sono stato", perché certe cose bisogna osservarle con i propri occhi per poter anche solo capire di che cosa si sta parlando.

Ma non è certo un viaggio "
pesante" anzi, i momenti di ilarità occupano probabilmente il 99% del tempo e la foto qui ne è testimone eh eh! Padella sotto al sedere e giù a cannone! In effetti debbo dire che "
castagnaccio", "
tiratore scelto" e "
follia aumentata" dopotutto formano un team niente male, dedito al vino, al mangiare buono ed alle gite in montagna! E chi ci ammazza...

Ma bando alle ciance, siamo quasi arrivati! E' infatti dopo circa una decina di minuti che raggiungiamo le spalle della madonnina ai cui piedi è costruita una cappelletta. Per raggiungerla però dovremo scendere di un buon 10 metri per poi risalire dalla parte opposta della cima. Ancora piccoli passi su una scalinata più o meno definita e... si, adesso possiamo realmente dirlo,
siamo in vetta!!!! Non siamo gli unici però, con noi a condividere la cima, altre 5/6 persone circa che si godono il sole rifocillandosi!
CHE SPETTACOLO! CHE VISTA! CHE ARIA! MILLECINQUECENTOMETRI DI PARADISO!

Tolto lo zaino mi riposo anch'io sul ciglio della vetta incrociando le gambe e gustandomi il panino preparato qualche ora prima. Di fronte a me il Musinè "scalato" solamente la settimana prima ed ancora più in fondo sulla destra Torino, poco visibile però. Ai miei piedi Rubiana e Almese e tutto intorno cielo e natura e aria...

Restiamo qui per circa una mezz'ora, il tempo di riposarci, mangiare e visitare la cappella dove immancabile era presente il diario di vetta.
La discesa, seguendo consigli, decidiamo di farla per il Canalone, via più diretta, con qualche salto di roccia ma a detta dell'autoctona signora,
"più sicura" per via dell'esposizione.
Beh più sicura non lo so davvero ma certamente il Canalone è una via stramaledettamente DIVERTENTE!

Passaggi in cresta con strapiombo a destra ed a manca, salti di roccia, percorso tortuoso e mai scontato, tracce non sempre evidenti...UNO SPETTACOLO!
Superato il primo tratto effettivamente abbastanza tosto, il sentiero scende poi lungo la petraia, costeggiandola e quindi riportandosi all'altezza della località Celle.
Una discesa avventurosa che ha donato quel brio in più (come se ce ne fosse bisogno) ad una già splendida escursione!
Terminata la discesa fino a Celle ci mancano però SOLTANTO altri 600 metri di dislivello da dover perdere. Ed allora nuovamente giù per il bosco, stavolta dallo stesso percorso fatto in andata, salvo piccole varianti. Il vociare dell'andata lascia il posto al silenzio della sazietà (in termini di bellezza vista e vissuta) e della stanchezza che dopo oltre
13 km di marcia, 2600 metri di dislivello tra positivo e negativo e 7 ore di cammino comincia certamente a presentare il suo conto.
Arriviamo però in perfetto orario alla macchina, con un sole ancora alto nel cielo ed un bagaglio di emozioni unico nel suo genere!
Il Rocca Sella è alle nostre spalle. Guardando quella cima così frastagliata vien quasi da pensare che sia impossibile salirci su, eppure è proprio da lì che veniamo! Alla prossima!
Bel giro! Bravi ragazzi!
RispondiEliminaGrazie Frank! ;)
RispondiElimina