MotivazioniSettimana da zero tituli

Molto poco da scrivere in questi giorni, frutto di stagnanti emozioni che alla fine hanno fatto collassare il fisico. Serate fiacche nelle quali mi sono lasciato sconfiggere dalla apatia, preferendo la tranquillità del focolare domestico al freddo di queste notti invernali.
Da inizio anno solo sei gli allenamenti e per giunta nemmeno specifici...continuando di questo passo rischio di mandare a monte tutto il lavoro programmato insieme a Luciano.
Cosa posso dire a mia discolpa? La situazione? Il cambio di lavoro? Le feste appena passate? Bah, un mucchio di scuse utili solo a riempire le pagine di questo blog...
La verità è che sto dimostrando debolezza, debolezza nel comportarmi, nel decidere, nello stringere con forza quel volante ed affondare una volta per tutte il piede sull'acceleratore. Sono fermo, a motore spento, in attesa di non so nemmeno io cosa.
Venerdì scorso un piccolo ruggito. Una sera come tante mentre torno da lavoro e calpesto il solito marciapiede bagnato dall'umidità notturna. Decido di anticipare il lungo in quanto il weekend mi avrebbe visto in viaggio. L'idea di correre al parco mi devasta e così me ne vado sulle rive del Po percorrendo l'ormai consueto anello di 16 chilometri. Una corsa apparentemente tranquilla (passo medio di 4'30''/km) ma dove rischio seriamente una caviglia in piazza Carducci. Qui il piede sinistro mi scivola per distrazione su un binario e si piega quasi a 60°. Fortuna vuole che ho legamenti belli elastici ed a parte un serio indolenzimento, riesco a continuare la corsa.
Corsa che procede coi soliti pensieri illuminati dalle tante luci notturne e dalla bellezza di una città che per essere realmente scoperta va vissuta a piedi, annusandola ed immergendosi nelle sue strade.
Nonostante tutto questo però la notte sarà un puro incubo.
Weekend in viaggio come dicevo, weekend di piacevoli incontri in un contesto che mi ha visto protagonista per diversi anni. Weekend di nipoti e di incondizionato affetto che lasciano un piacevole tepore fin dentro l'anima. Grazie ragazzi...
Ed arriviamo ad oggi. Calpestando il marciapiede avanzo verso casa. L'aria è particolarmente fredda così aggiusto la sciarpa in modo che mi copra un po' di più. Tra le mani ho il telefono, stasera mi son ricordato. Compongo quel numero per la terza volta, sperando che sia quella buona. "Buonasera, qui Medicina dello Sport" dice l'altoparlante. Finalmente! La visita è così fissata per mercoledì 29, pazienza, sarò scoperto per qualche giorno... addio cross della Pellerina dunque ma, in fondo, che senso avrebbe avuto correrlo in queste condizioni?
A pensarci mai avevo tralasciato un simile dettaglio, così come l'iscrizione alla società, ancora da perfezionare. Solitamente facevo tutto in anticipo ed a quest'ora avrei già esaurito il mister proponendogli circuiti di cross e quant'altro. Nulla di tutto ciò.
Tra me e me un pensiero assassino si fa strada: Quasi quasi rimango a casa, fa troppo freddo stasera e poi sono stanco ed ho fame. Poi un sano sussulto d'orgoglio: Bah, maledetti pensieri, andate via...adesso tu sali, ti cambi ed esci a fare quel benedetto lento, senza scuse e senza lamentarti troppo!
A pensarci mai avevo tralasciato un simile dettaglio, così come l'iscrizione alla società, ancora da perfezionare. Solitamente facevo tutto in anticipo ed a quest'ora avrei già esaurito il mister proponendogli circuiti di cross e quant'altro. Nulla di tutto ciò.
Tra me e me un pensiero assassino si fa strada: Quasi quasi rimango a casa, fa troppo freddo stasera e poi sono stanco ed ho fame. Poi un sano sussulto d'orgoglio: Bah, maledetti pensieri, andate via...adesso tu sali, ti cambi ed esci a fare quel benedetto lento, senza scuse e senza lamentarti troppo!
Così faccio.