Back to the startUna vita di corsa...
Ma si, perché no, scriviamole queste due righe.
La decisione non è stata improvvisa ma forse in un certo senso ovvia. E' da un po' troppo tempo che faccio fatica a trovare motivazione e voglia di allenarmi e poi, di stare in mezzo alla gente, di condividere risultati, di fare gare, no, non ne ho più voglia.
Ho un po' sgomitato per cercare di darmi un obiettivo, mi son inventato allenatore di me stesso, forse persino motivatore ma il richiamo a ciò a cui appartengo è stato più forte. Non sono tipo da "branco", mai stato e la corsa, quella di adesso, con tutti questi appuntamenti "imperdibili", con tutta questa "gioia" dello stare insieme, con tutto questo buonismo da attività sociale a tutti i costi, beh non mi diverte più. Nulla in contrario ben inteso, ne ho in fondo fatto parte e per un bel po' ma, non è il mio mondo.
La corsa mi è sempre piaciuta in quanto sport faticoso, individuale, forse persino egoista sotto certi aspetti, perché regala tempo solo a noi stessi e dona qualcosa che difficilmente è condivisibile perché unico e quindi diverso per ciascuno di noi. C'è chi corre per liberarsi dallo stress quotidiano, chi lo fa per dimagrire, chi per fuggire da qualcosa o qualcuno, chi al contrario per conoscere quel qualcuno, chi per sentirsi parte di un gruppo. Io ho sempre corso per non smettere di sognare. E' correndo, solo correndo, che alcuni pensieri prendono forma dentro di me e liberano energie altrimenti sopite.
Per questo e mille altri motivi ho deciso di mollare la società sportiva, di scrivere assiduamente sul blog ed anche di parlare di corsa con chi mi circonda... Questo non vuol dire che ho smesso di correre ma al contrario che ho ripreso a farlo nell'unico modo che conosco e cioè senza regole, senza costrizioni, senza obiettivo alcuno e soprattutto solo... un lupo solitario che fiero vaga senza meta.
Non si tratta di una regressione, di un abbandono o peggio di rinnegare ciò che si è fatto per tanti anni. Si tratta credo di una naturale evoluzione che per forza di cose passa da tutte le esperienze vissute, alcune così forti che scuotendomi hanno fatto cadere di dosso vecchi sogni, vecchi obiettivi e tutto ciò che mi era familiare, lasciandomi nudo e spaesato, condizione non invidiabile ma forse unica possibile per essere pronto a ricominciare da qualche altra parte. Il quando non è dato saperlo.
Se provo a pensare a come si è evoluto il tutto vedo il passaggio dalle brevi e furiose corse in pista risultato di incredibile tenacia e rabbia alle più pacate e lunghe sgroppate per le vie di Torino. Un lento e riflessivo sgomitare con me stesso in attesa che succedesse qualcosa. Vedo persino un Trail di 23 km su e giù tra le montagne di Oulx corso forse per sfidare la paura di non essere all'altezza e poi loro, le ormai tantissime lunghe escursioni in giro per le Alpi.
Otto anni di blog, seicentodiciotto post ed un fiume di parole alle mie spalle, una incredibile quantità di emozioni descritte sempre a braccio, una moltitudine di gente incontrata e qualcuna purtroppo persa, cronache di gare strepitose insieme a racconti di flop clamorosi, sudore, passione ed anche quel sano spirito di sentirsi invincibili. Tutto questo e molto, moltissimo altro è racchiuso in questo per me preziosissimo diario di vita che seppur scopre solamente una minima parte di me, mi permette ogni tanto di fare un tuffo qua e la e di mantenere vivo quel filo conduttore che in pieno periodo di tesi decisi di cominciare a tessere.
Mi perdonerete perciò se ogni tanto parole come "ripetuta", "zona aerobica" o "lungo" non fanno capolino ma è facile scoprire che in fondo la corsa è dappertutto, persino tra queste righe, quale rappresentazione materiale di ciò che non può essere raccontato.
E se domani ho intenzione di correre fino al monte dei Cappuccini un senso in fondo ce l'avrà ed è ben lontano da quello che ognuno di voi potrà pensare o immaginare, perché la corsa, come vi ho detto poche righe sopra, è anche e soprattutto questo.
Se provo a pensare a come si è evoluto il tutto vedo il passaggio dalle brevi e furiose corse in pista risultato di incredibile tenacia e rabbia alle più pacate e lunghe sgroppate per le vie di Torino. Un lento e riflessivo sgomitare con me stesso in attesa che succedesse qualcosa. Vedo persino un Trail di 23 km su e giù tra le montagne di Oulx corso forse per sfidare la paura di non essere all'altezza e poi loro, le ormai tantissime lunghe escursioni in giro per le Alpi.
Otto anni di blog, seicentodiciotto post ed un fiume di parole alle mie spalle, una incredibile quantità di emozioni descritte sempre a braccio, una moltitudine di gente incontrata e qualcuna purtroppo persa, cronache di gare strepitose insieme a racconti di flop clamorosi, sudore, passione ed anche quel sano spirito di sentirsi invincibili. Tutto questo e molto, moltissimo altro è racchiuso in questo per me preziosissimo diario di vita che seppur scopre solamente una minima parte di me, mi permette ogni tanto di fare un tuffo qua e la e di mantenere vivo quel filo conduttore che in pieno periodo di tesi decisi di cominciare a tessere.
Mi perdonerete perciò se ogni tanto parole come "ripetuta", "zona aerobica" o "lungo" non fanno capolino ma è facile scoprire che in fondo la corsa è dappertutto, persino tra queste righe, quale rappresentazione materiale di ciò che non può essere raccontato.
E se domani ho intenzione di correre fino al monte dei Cappuccini un senso in fondo ce l'avrà ed è ben lontano da quello che ognuno di voi potrà pensare o immaginare, perché la corsa, come vi ho detto poche righe sopra, è anche e soprattutto questo.
beh, effettivamente andare in giro nudo per torino in gennaio non è condizione invidiabile... o non ho capito niente??? ahah!
RispondiEliminabenvenuto fra i "cattivisti".
Ahah... te possino, me rovini la poesia :D
RispondiEliminaAlla tua Lucia' ;)
Bel post, lo definirei catartico.
RispondiEliminaTi capisco... la corsa è veramente parte di te, troverà sempre nuovi (ma magari in futuro anche vecchi...) modi per manifestarsi nella tua vita.
In bocca al lupo ;-)
Grazie Fabio! Crepi...
RispondiEliminaOttimo, l'acqua trova sempre il suo corso, e non è retorica.
RispondiEliminaE poi l'evoluzione e il cambiamento ci stanno sempre, negarli o sopprimerli non è consigliabile.
Leggo solo adesso,... avevo un pò "nasato" e questo post conferma. E ti capisco.
RispondiEliminaTi aspetto per un'uscita insieme,... sui sentieri coi scarponi però! ;-)