Rock or dust!Cronache di una tentata ripresa
Se c'è una cosa che apprezzo tantissimo della corsa è il suo assioma: NO PAIN NO GAIN. Non fa sconti a nessuno ed anzi, se può, i risultati te li fa pagare anche un po' più del dovuto.
E poiché di sofferenza ce n'è stata davvero poca in quest'ultimo LUUUUUUNGO periodo, il guadagno del motore risulta pari miserevolmente a zero ed anzi la cilindrata è scesa di parecchio! Bene così amica mia! Così mi piaci! Severa ma giusta!Dai lo so, quante volte dopo un lungo periodo di stop, ci siamo detti e ridetti "domani riprendo!"? Su su, siate sinceri. Poi il freddo, il buio, il sonno ed altre importanti scuse hanno fatto il resto e la calda coperta del "domani riprendo" è sempre rimasta confortevole a nasconderci. Ma il punto di rottura uno spera avvenga e sono le piccole cose che possono provocarlo come una corsa improvvisata in una domenica qualunque, la vista di altri runners lungo la strada del lavoro o la visione di imprese fuori del comune animate solo da rabbia, speranza e tanto amore (https://harrisonsfund.com/).
Il cambio di vita e di zona obbligano ad altri ritmi, ad altre scelte ed è qui, con nuove regole che la sfida riparte!
Autonomia?? Facciamoci una risata, 10km scarsi ad essere generosi...
Velocità di crociera?? Beh a 4'50''/km mi sembra già di volare e sento la carrozzeria vibrare...
Garmin?? Saldo al polso mi guarda come per dirmi: "che volemo fa'?"...
"E che volemo fa'? Annamo!" dico io ed ecco che mi avventuro in quello che definirò d'ora in avanti il "giro della muerte", trattandosi di un anello di 5 chilometri con dislivello positivo totale pari a circa 200 metri!
Ma descriviamo la bestia!
La partenza non è in piano ed è a stecca, si pompa sui polpacci da subito! Sistema cardiocircolatorio e respiratorio in crisi dopo una manciata di metri e garmin che sembra subito volermi dire "guarda che 'gna fai...". Bisogna tenere duro perché dopo circa 200 metri si scollina ed anche se sarà giusto un minuto di purgatorio, tanto basta per far rientrare tutti gli allarmi in vista dell'altra salitona che porta al punto più alto dell'anello a quota 450 metri. Salita modesta ma resa più difficile dalla partenza a freddo e dalla lunghezza maggiore durante la quale si attraversa un bel filare di alberi con due curve a gomito.
A conti fatti, dopo neanche 1 km ci si pappa una settantina di metri di dislivello positivo... un po' diverso dal Ruffini!
Una volta varcata la torre dell'orologio del piccolo borgo si passa però alla discesa.
Freno a mano a fondersi e addio all'asfalto. La discesa inizialmente morbida diventa ripida su uno sterrato sconnesso che però con una secca curva a sinistra permette al paesaggio di mostrarsi in tutta la sua bellezza scoprendo colline, campi e lontani borghi arroccati. Persino le Alpi si mostrano. Con un simile paesaggio la corsa diventa più fluida e c'è persino il tempo per mandare un'occhiataccia a quel menagramo del garmin. Ma le cose belle si sa, durano sempre troppo poco perché al 2° km si scala nuovamente di marcia per risalire altri 50/60 metri abbastanza erti tra fogliame e sbuffi di fiato (la collina che si vede in fondo allo sterrato).
Raggiunto il nuovo apice si riprende l'asfalto insieme però ad una lunga discesa di circa un chilometro da farsi a rotta di collo (se intorno ai 5'/km possa definirsi tale). Si raggiunge così il "fondo" del percorso a quota 300 metri conscio del fatto che ora bisognerà riguadagnare quota per meritarsi la doccia. Mi ributto quindi sulla provinciale della Rezza, famosa per la sua Sella agognata dai tanti ciclisti, che dal punto in cui sono io, mi presenta il conto di ulteriori 90 metri di risalita costante per circa 2,5 km di tragitto.
Stavolta la salita non morde immediata ma colpisce lenta ai fianchi per quasi 15 minuti.
Conclusione?? 5,2km a circa 5'30''/km di media e motore fuso ma tanta tanta soddisfazione di aver fatto la mia "prima" senza mai fermarmi.
Saranno sessioni di allenamento strane perché durante la settimana potrò allenare molto la forza considerato il paesaggio circostante, mentre nel weekend potrò sfogare i cavalli su un percorso piatto in quel della corona verde (un 4 km più in basso verso il Po). In teoria avrei spazio pure per montare la palestra ed integrare ulteriormente gli esercizi di forza ma già se riuscissi a ritrovare costanza di allenamento sarei più che felice.
Obiettivo maratona?? naaaa...
Obiettivo ultra-trail?? ma mi faccia il piacere...
Qui l'unico obiettivo per ora rimane il temutissimo allenamento mattutino! Che la sveglia sia con me e che la coperta di polvere cada una volta per tutte...
E siamo in due. Bravo!
RispondiEliminaGrande!Mi mancavano i tuoi racconti corsaioli amico mio!Maratona?Perché no?
RispondiEliminaEhhhhh perchè ancora neanche chiudo 10km senza imprecare ah ah!
RispondiEliminaPerò un qualcosa di epico all'orizzonte ce lo vedo... ;)
aho, ma ndo sei annato a abità???
RispondiEliminaAhahah.. su er cucuzzulo!! :D
RispondiEliminaOggi 10,5 km a 4'50''/km... sto a sfreccia'!!! Ahahah...
basta uno sforzo per invertire il trend da vizioso a virtuoso
RispondiEliminaCacchio mi ero perso la ripresa... bravo Paolo :)
RispondiEliminaL articolo è molto divertente! Ottimo lavoro:)
RispondiEliminaottimo articolo, peccato che non pubblichi più da tantissimo!
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